Decreti Sicurezza, le proposte del M5s per modificarli
Al vertice di maggioranza al Viminale per la revisione dei due decreti Sicurezza, alla presenza della ministra Lamorgese e degli altri esponenti della maggioranza, il Movimento Cinque Stelle ha portato un documento di 7 pagine, che contiene le proposte di modifica ai due dl. Un report in cui, come spiega l'AdnKronos, i pentastellati sembrano tenere il punto su alcuni punti cardine, come le multe per le ong, contenute nel dl Salvini.
In caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane, il M5S propone una sanzione amministrativa che va da 10mila a 50mila euro. E in caso di reiterazione con la stessa nave, la confisca, "procedendo immediatamente a sequestro cautelare", si legge nel documento. Si tratterebbe comunque di una riduzione, rispetto a all'ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro per chi salva i migranti, contenuta nel decreto Sicurezza bis, su cui si era espresso negativamente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E se da una parte Pd, Leu e Iv vorrebbero invece portare in Consiglio dei ministri il nuovo testo prima della chiusura estiva, Il M5s vorrebbe invece rimandare la riforma in autunno. Come scrive Alessandra Ziniti su ‘La Repubblica', ol M5s apre al ritorno agli Sprar, all’ampliamento dei casi di protezione speciale, al dimezzamento dei tempi di detenzione dei migranti destinati al rimpatrio, a nuove forme di tutela dei minori stranieri non accompagnati, alla partecipazione dei richiedenti asilo a corsi di formazione e attività di utilità sociale e ad alcuni paletti sulla revoca della cittadinanza.
"La riforma dello Sprar, auspicata da tutti i partiti che sostengono il governo – si legge nel testo del Movimento – deve andare otre una mera operazione di ripristino della situazione esistente. Nello Sprar infatti devono convogliare sia la prima che la seconda accoglienza, con un sostanziale ridimensionamento di centri di accoglienza straordinaria e grandi centri".
Per i centri i prima accoglienza, il M5S propone una capienza massima di 100 posti, tracciando tutta una serie di servizi necessari, tra gli altri la mediazione linguistica e culturale, l'assistenza sanitaria e psicologica. Per i centri adibiti alla seconda accoglienza il M5S propone una serie di servizi per i migranti, tra cui l'insegnamento della lingua italiana e "percorsi di integrazione con le realtà presenti sul territorio, anche con progetti di inserimento lavorativo e formazione professionale".
A proposito dei permessi di soggiorno, il M5S chiede siano "Convertibili in permessi di soggiorno per motivi di lavoro al fine di favorire i processi di integrazione". I pentastellati vorrebbero inoltre rafforzare un aspetto del primo dl Salvini, e cioè "la valenza del permesso per atti di particolare valore civile, accompagnando la "previsione del permesso anche per comprovata integrazione. Si prevede inoltre di permettere ai sindaci di segnalare ai prefetti competenti siffatti casi singolarmente".
Il M5S chiede poi, sulla durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio, di valutare "l'opportunità di vincolare la proroga per altri 90 giorni all'esistenza di accordi di rimpatri con lo stato di cui è cittadino lo straniero. Tale misura – si legge nel documento, visionato dall'AdnKronos – potrebbe rappresentare anche un incentivo all'aumento di tali accordi.
Ma ci sono comunque interi ‘blocchi' del testo Lamorgese che il M5S respinge. "Si esprime parere contrario sugli articoli 4 e 5 del testo proposto dal ministro, perché vanno sostituiti con una riforma più organica del sistema di accoglienza", si legge ad esempio in un passaggio del documento.