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La Giunta per le Elezioni vota sì alla decadenza di Berlusconi da senatore

La Giunta per le elezioni di Palazzo Madama deciderà oggi sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore dopo la condanna definitiva del Cavaliere per frode fiscale.
A cura di Redazione
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Ore 16:50 – Arriva la formalizzazione della proposta della Giunta: "L'organismo decide a maggioranza di proporre all'assemblea del Senato di deliberare la mancata convalida dell'elezione del senatore Silvio Berlusconi". Così il Presidente Stefàno, mentre subito dopo è arrivato il lapidario commento di Renato Schifani, che ha fatto nuovamente riferimento alla polemica del giorno: "Peggio del previsto. Il copione era stato già scritto e se ne conosceva la trama ma si è andati oltre ogni limite di tollerabilità". Veemente si preannuncia la reazione dei "falchi", mentre Antonio Palmieri affida a twitter un'immagine significativa:

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Ore 16:40 – La giunta per le elezioni vota Sì alla decadenza di Berlusconi da senatore.

Ore 16.30 – Grasso: "Crimi offensivo, ora istruttoria. Ma su lavori decide il Presidente della Giunta". È arrivata la risposta di Grasso alle richieste di intervento formulate dal gruppo del Popolo della Libertà dopo il caso – Crimi. In una nota diffusa dal suo portavoce si legge: "In merito alle richieste da più parti avanzate di sospensione dei lavori della Giunta, si precisa che il ruolo del presidente del Senato, ai sensi del regolamento per la verifica dei poteri della Giunta, è limitato all'intesa con il presidente della stessa Giunta ai fini della fissazione del giorno e dell'ora della seduta pubblica. Il presidente del Senato non ha alcuna possibilità nemmeno di comunicare con i componenti della Giunta, in questo momento riunita in camera di consiglio, senza incorrere nella violazione del Regolamento che prevede la segretezza di tale fase del procedimento. Ogni comportamento dei componenti della Giunta che esorbiti dalle funzioni istituzionali, a tal punto da incidere sul regolare andamento dei lavori, richiede una attenta e approfondita istruttoria per stabilire autori, tempi e modalità riconducibili a eventuali violazioni del Regolamento, da sottoporre agli organi competenti sia sotto il profilo disciplinare che regolamentare. In ogni caso il Presidente Grasso ritiene del tutto inqualificabile e gravemente offensivo quanto scritto dal senatore Vito Crimi nei confronti del senatore Berlusconi durante la fase pubblica della seduta della Giunta. Anche tale comportamento verrà sicuramente valutato dagli organi competenti del Senato".

Ore 15.30 – Ancora polemiche sulle "dichiarazioni" di Vito Crimi. Mentre i membri della Giunta sono ancora in camera di Consiglio, non si placano le polemiche per il "giallo" del discutibile post pubblicato da un collaboratore di Vito Crimi. Se la condanna è pressoché unanime (segnaliamo anche questo commento di Battista, parlamentare grillino: "Crimi facevi meno danni in giunta quando non ci arrivavi perché ti perdevi per strada!"), il Popolo della Libertà intende portare fino in fondo la propria battaglia per dichiarare "illegittima" l'eventuale decisione della giunta. Ecco cosa si legge in una nota dell'ufficio stampa pidiellino al Senato: “La dichiarazione di Adriano Nitto, collaboratore del senatore M5S Vito Crimi, conferma la gravità del fatto. Il post è stato inserito alle 10.04, quando era già in corso l’udienza pubblica della Giunta delle elezioni. La violazione del regolamento del Senato è pertanto palese. E l’eventuale pronuncia odierna sarebbe illegittima”.

Ore 14.45 – Un collaboratore di Vito Crimi si "accusa": "Messaggi su twitter e facebook postati da me". Con un post il collaboratore di Crimi prova a gettare acqua sul fuoco della polemica politica: "Chi scrive ora, come già accaduto in altre occasioni, è il collaboratore di Vito Crimi, che aggiorna la sua pagina quando Vito non è in condizione di poterlo fare (come è di norma per tantissimi altri collaboratori parlamentari).

Alcune precisazioni:
a) il post relativo a Berlusconi è stato inserito alle ore 10.04, prima dell'inizio dei lavori in Camera di Consiglio.
b) i post successivi, già programmati (relativi a Lampedusa ed al resoconto "5 giorni a 5 stelle") sono stati inseriti dal sottoscritto.

In fede, Adriano Nitto, Collaboratore parlamentare di Vito Crimi"

Ore 13.15 – Polemica con Vito Crimi, Schifani chiede la sospensione dei lavori della Giunta. È una foto pubblicata da Vito Crimi su twitter e sulla sua pagina facebook a scatenare una marea di polemiche. L'ex capogruppo del Movimento 5 Stelle, infatti, ha pubblicato un commento "sarcastico" ad una foto di sostegno a Berlusconi su cui campeggiava la dicitura "non mollare": "Ma vista l'età, il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l'ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello di cui sopra con "Non mollare" non è che intende "Non rilasciare peti e controlla l'incontinenza" (cit. Paola Zanolli)". Immediata la replica di Schifani che con una nota chiede l'immediata sospensione dei lavori della Giunta per le Elezioni: "Denunciamo al presidente Grasso un fatto gravissimo: mentre la Giunta delle Elezioni è in Camera di Consiglio, l’esponente del M5S Vito Crimi, sta esprimendo su Facebook giudizi volgari e offensivi contro il presidente Berlusconi, violando il regolamento del Senato. Un comportamento intollerabile che conferma la bontà della nostra richiesta di ricusazione di alcuni membri della Giunta ed inficia gravemente la legittimità dei lavori del collegio". Ecco cosa ha detto Schifani ai nostri microfoni:

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Ore 11.30 – I legali di Berlusconi annunciano il ricorso alle corti di Giustizia europee: "Nessuna acquiescenza può essere offerta a chi non solo non è, ma neppure appare imparziale come la giunta del Senato. Non vi è dubbio che anche questa ulteriore violazione dei diritti costituzionali e dei principi della Convenzione Europea troverà adeguato rimedio nelle sedi competenti".

Ore 11.00 – I membri della Giunta in camera di consiglio. Dopo la riunione pubblica, durata poco più di un'ora per l'assenza dei legali del Cavaliere (che hanno sostenuto la "non imparzialità" dell'organismo dopo la decisione del Presidente Stefàno di non ammettere una ulteriore questione preliminare, ritenendo inutile la loro partecipazione), si attende solo la decisione definitiva sulla decadenza di Berlusconi da senatore.

Ore 10.40 – Dopo le domande dei membri della Giunta all'avvocato Di Pardo, il Presidente Stefàno ha sospeso la seduta pubblica e aperto la Camera di Consiglio nella quale si terrà il proseguimento della discussione. 

Ore 10:20 – L'avvocato dell'onorevole Di Giacomo, Salvatore Di Pardo, ribadisce: "La legge Severino è chiara e va applicata, non ha alcun senso l'appello di Berlusconi ad un giudice terzo dal momento in cui sul tema si è espresso anche il Consiglio di Stato. Non c'è motivo per trattare Berlusconi diversamente dagli altri cittadini, con una posizione di ingiustificato privilegio". 

Ore 10:10 – Terminata la relazione di Stefàno. Il Presidente, che ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad assumere direttamente l'incarico di nuovo relatore, ha sostanzialmente ricostruito le ragioni che hanno portato alla bocciatura della relazione Augello, facendo particolarmente riferimento alla complessità dell'intervento della Giunta che si è trovata a dover applicare norme chiare sulle elezioni e spiegando come sono prive di fondamento le richieste di appello alle istituzioni europee. Ora prenderà la parola l'avvocato Di Pardo, rappresentante del candidato Di Giacomo, che dovrebbe subentrare al Senato al Cavaliere nel caso in cui fosse dichiarato decaduto.

Ore 9:45 – Comincia la riunione della Giunta, con l'introduzione del Presidente Stefàno che avrà il compito di riepilogare i fatti e di impostare i lavori della giornata. Ricordiamo che successivamente alla relazione introduttiva, prenderanno la parola le "parti in causa", incluso il rappresentante del senatore che subentrerebbe a Silvio Berlusconi nel caso in cui dovesse decadere dalla carica (il pidiellino Ulisse Di Giacomo). Al termine della discussione, infine, si riunirà la Camera di consiglio che dovrà prendere la decisione finale.

Dopo settimane convulse tra minacce di dimissioni dei ministri Pdl e crisi di governo poi rientrata, è arrivato il giorno decisivo per Silvio Berlusconi. Questa mattina, infatti, la Giunta per le elezioni di Palazzo Madama dovrà decidere sulla decadenza del Cavaliere da senatore dopo la sua condanna definitiva per frode fiscale nel processo Mediaset. L'udienza è in programma alle 9.30 nella sala Koch del Senato ma non vedrà la partecipazione di Berlusconi che ieri ha annunciato la sua assenza. L'ex Premier probabilmente seguirà i lavori della Giunta dalla sua residenza romana di Palazzo Grazioli con i suoi fedelissimi. L'udienza infatti a differenza delle precedenti dovrebbe essere trasmessa dal canale pubblico del Senato come ha annunciato il presidente dell’organismo parlamentare, Dario Stefàno.

Il programma dei lavori prevede la lettura della relazione introduttiva e a seguire le dichiarazioni dei difensori delle parti e dei diretti interessati. Successivamente la Giunta si riunirà in Camera di Consiglio per la decisione finale. Stando alle previsioni, il tutto si dovrebbe concludere intorno all’ora di pranzo o podo dopo, ma non si escludono slittamenti qualora i componenti del Pdl chiedano ulteriori chiarimenti o presentino altra documentazione specifica. Secondo la legge infatti la decisione della Giunta deve essere adottata subito ma in casi eccezionali può slittare di altre 48 ore. Ad informare dell'avvenuta decisine sarà una lettera comunicata formalmente al presidente del Senato Pietro Grasso anche se la parola finale sulla decadenza di Berlusconi spetterà comunque all’aula di palazzo Madama.

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