Decadenza Berlusconi, i legali fanno ricorso alla Corte di Strasburgo
I legali di Silvio Berlusconi hanno depositato il ricorso alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Nel documento, di 33 pagine, viene sottolineato come la legge Severino violerebbe l’articolo 7 della convenzione europea (Nulla poene sine lege), dal momento che l'applicazione in tema di incandidabilità e decadenza non può essere applicata in modo retroattivo. È quanto si apprende da fonti vicine alla Giunta delle elezioni e delle immunità di palazzo Madama. Il ricorso arriva a poche ore dalla convocazione della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato che si riunirà lunedì per discutere sulla decadenza da Senatore del Cavaliere.
L'ARTICOLO 7 1. Nessuno può essere condannato per una azione o una omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o internazionale. Parimenti, non può essere inflitta una pena più grave di quella applicabile al momento in cui il reato è stato commesso.
2. Il presente articolo non ostacolerà il giudizio e la condanna di una persona colpevole di una azione o di una omissione che, al momento in cui è stata commessa, era un crimine secondo i principi generale di diritto riconosciuti dalle nazioni civili.
Prende quindi corpo la strategia di Berlusconi in vista dell’inizio della discussione dell'organismo del Senato, chiamato a pronunciarsi sulla decadenza da senatore dell’ex-premier dopo la condanna in via definitiva per il caso Mediaset. La sentenza era arrivata lo scorso 1° agosto e subito dopo il Pdl aveva sollevato il problema dell’applicazione della Legge Severino, che stabilisce l’incandidibilità e la decadenza dei politici eletti con sentenza anche non passata in giudicato.