De Micheli pensa al ticket con Cuperlo e chiede primarie aperte a fine gennaio (modificando lo statuto)
La data per le primarie nel Partito Democratico potrebbe essere anticipata a gennaio. O almeno così vorrebbero alcuni esponenti del partito, secondo i quali la partita per l'elezione del nuovo segretario dovrebbe essere chiusa prima del 19 febbraio. L'accelerazione sarebbe un tentativo di arginare il calo di consensi per i dem, un trend negativo che i sondaggi mostrano chiaramente nelle ultime settimane.
Il problema lo ha sollevato anche Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e portavoce dei primi cittadini Pd: "Non c'è tempo – ha scritto in una lettera – Lo dicono i sondaggi e lo sentiamo ogni giorno nel rapporto con le persone. Convochiamo urgentemente la direzione del partito. Anticipiamo le primarie al 22 gennaio, scegliamo rapidamente il nuovo segretario. Poi tutti sulle regionali di Lazio e Lombardia e dopo apriamo una vera fase costituente su identità, progetto e organizzazione per tutto il 2023. Abbiamo bisogno di ripartire subito per fermare la discesa. Sono settimane che lo diciamo. Adesso basta, usiamo la testa per favore".
Le tempistiche però possono essere contratte fino a un certo punto. È infatti lo statuto, modificato nel 2020, a prevedere che tutto il processo, tra presentazione delle firme, voto dei circoli (che stabilirà chi sono i due candidati che si sfideranno alle primarie) e dei simpatizzanti, duri non meno di un mese.
Una dei tre candidati alla segreteria del Pd, la deputata ed ex ministra Paola De Micheli, sarebbe favorevole a una contrazione dei tempi, e per farlo suggerisce di intervenire sulle regole: "Comprendo e condivido l'esigenza di dare un'accelerazione al percorso congressuale del Partito Democratico, nonostante sussista un'incompatibilità con le attuali regole. Se davvero emergesse la volontà di ridurre i tempi, la mia proposta è di sottoporre all'assemblea nazionale una modifica statutaria per andare ad un congresso urgente, direttamente con le primarie aperte e voto ponderato che vale due per gli iscritti e uno per gli elettori. Con questa modifica si potrebbero celebrare le primarie alla fine di gennaio o al massimo all'inizio di febbraio". Questa proposta, secondo la parlamentare dem, avrebbe il vantaggio anche di aprire le primarie a tutti i candidati, animando la partecipazione.
Di tutto questo, a quanto ci risulta, la deputata Pd in corsa per la segreteria avrebbe discusso oggi pomeriggio con il collega Gianni Cuperlo, in un lungo colloquio in Transatlantico. Da parte di De Micheli, secondo quanto apprende Fanpage.it, ci sarebbe la disponibilità a fare un percorso insieme a Cuperlo. Nulla è stato ancora deciso e i due certamente si vedranno ancora.
Il deputato dem proprio pochi giorni fa ha fatto sapere di essere in una fase di riflessione e di non escludere una sua candidatura: "Lo ammetto, potrei candidarmi alla segreteria del Pd. Spero non sia una colpa. Non ho ancora sciolto la prognosi, è cosa talmente seria da rifletterci, e non da solo", ha detto Cuperlo a ‘The Post Internazionale-TPI'. Fonti parlamentari del partito hanno confermato a Fanpage.it che il deputato dem non ha ancora deciso se correrà anche lui per la segreteria, e che si prenderà ancora un po' di tempo per riflettere. Del resto lo ha detto oggi lo stesso deputato Pd, parlando dell'ipotesi di una sua candidatura durante il dialogo con Goffredo Bettini sui temi del libro del dirigente nazionale del Pd, trasmesso dal sito del Fatto Quotidiano: "Se mi candido? Sto sentendo le persone che pensano e credo che sia il caso di compiere una scelta ragionata. È questione di ore e scioglieremo l'arcano che poi tanto arcano non è".
Se scegliesse di non candidarsi da solo, De Micheli potrebbe volerlo nella sua squadra, per affrontare la sfida congressuale insieme. Se Cuperlo dovesse accettare, ma non è affatto scontato al momento, cambierebbe di molto lo scenario, in un momento in cui la sinistra del partito sembra sempre di più convergere su Elly Schlein. Ieri l'ex europarlamentare ha chiesto a Francesco Boccia di "entrare nella squadra a coordinare le relazioni politiche della nostra mozione". E Boccia ha accettato: "Con lei alla guida del Pd torneremo a essere il primo partito dei progressisti e, ricucendo con il M5s, riusciremo a battere le destre".
Andrea Orlando invece non ha ancora preso ufficialmente posizione sul candidato da sostenere. Anche se non è un mistero che potrebbe preferire Schlein: "Apprezzo una consonanza di toni e accenti con Elly Schlein, ma ci confronteremo sulle piattaforme", aveva detto Orlando dopo la presentazione della candidatura di Schlein al Monk.