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De Magistris, fase due: maxi rimpasto ma è caos sugli assessori (VIDEO)

Il sindaco apre al governo Letta: “Da sostenere”. Tensioni ancora col Pd per il duplice caso Panini-Daniele; anche con Gesco è polemica a distanza. Schiaffo alla riunione di maggioranza per discutere del rimpasto appena fatto: si presentano solo 15 consiglieri su 28, salta il vertice.
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Quando entra in sala giunta Luigi de Magistris ha la faccia di chi ha fatto notte per salvare il salvabile. Con lui ci sono i nuovi assessori della sua giunta, la fase-due che doveva essere un rilancio e invece si è trasformata in uno psicodramma tra addii annunciati, lettere di dimissioni, assessori salvati in extremis e tanti veleni.

I nuovi assessori. I nuovi assessori sono Mario Calabrese a Infrastrutture e Lavori pubblici; Nino Daniele, Cultura e Turismo; Sandro Fucito, Patrimonio; Franco Moxedano, Personale e Roberta Gaeta al Welfare. Il sindaco assume la delega sulla Mobilità. Però – prima stranezza di questo rimpasto – le funzioni saranno comunque affidate all'ex assessore Anna Donati che resta a collaborare a titolo gratuito l'Amministrazione. Via Bernardino Tuccillo (Patrimonio) che qualche giorno fa aveva lasciato in aperta polemica col sindaco; Antonella Di Nocera (Cultura) Marco Esposito (Commercio), Luigi De Falco (Urbanistica). Non ci sarà alcun assessore in quota Pd: il secco no del segretario nazionale del Partito Democratico Guglielmo Epifani di ieri è stato incassato con disappunto da De Magistris: "Epifani – ha affermato – si metta d'accordo con il suo partito che qui diceva che il sindaco doveva azzerare la giunta mentre lui dice che serve continuità".

I veleni. Il problema era duplice col Pd. Anzitutto il caso di Nino Daniele, esponente dei Ds prima e del Pd poi, oggi entrato in giunta. Daniele non sarà in quota democratici, l'intervento di Epifani spazza via ogni dubbio. Tuttavia l'ex ulivista (della stessa corrente dell'attuale segretario provinciale Pd, Gino Cimmino) com'è ovvio, mantiene rapporti personali con la sua storica area di riferimento. Però è emblematico, su Facebook, l'augurio espressogli dall'ex senatrice Anna Maria Carloni, moglie di Antonio Bassolino: "Non condivido, comunque buon lavoro". L'altra questione in casa Democratici era quella di Enrico Panini. Assessore al Lavoro, Panini doveva uscire dalla giunta ieri sera. E fino a stanotte era ufficialmente fuori: al suo posto sarebbe dovuta Anna Ferrara, dell'associazione antiracket dei commercianti di Ponticelli. E invece proprio per non evitare ulteriori tensioni con Epifani, di cui Panini è stato collaboratore strettissimo quando erano entrambi in Cgil, l'assessore al Lavoro è rimasto al suo posto. Se fosse saltato tra l'altro, si sarebbe aperto anche un fronte pericolosamente teso con la Cgil napoletana: Panini è firmatario della delibera che obbliga le imprese aggiudicatarie di appalti comunali ad assumere disoccupati di lunga durata; atto che è piaciuto non poco ai sindacati confederali. Per la Ferrara, "bruciata" sull'altare della convenienza politica, ora De Magistris pensa ad un'altra collocazione. E per questo a breve ci sarà anche un sostanziale riassetto dei management delle aziende partecipate, in particolare di quelle dei trasporti.

Del tutto diverso il problema sul fronte delle Politiche sociali. Il neo assessore, Roberta Gaeta è presidente della coop sociale "Etica" del gruppo Gesco, esperta nel settore infanzia e adolescenza. La Gaeta con Etica è nell'assemblea dei soci di Gesco, il raggruppamento di coop sociali che fa riferimento all'ex assessore arancione Sergio D'Angelo. E ha già commesso un errore: non si è dimessa subito. Figura di primo piano del ‘Comitato Il Welfare non è un lusso', conosce molto bene Luigi de Magistris dai tempi del liceo Pansini (i maligni dicono che conta di più essere stato compagno di banco del sindaco che un buon politico). Ma soprattutto la Gaeta non è affatto in continuità con D'Angelo. Tant'è che nel pomeriggio il primo siluro è partito proprio dalla società di D'Angelo: "Gesco – si legge in una nota – comunica inoltre che la sua nomina è da considerarsi una scelta del sindaco, come è ovvio, e si augura che non sia pretesto per ulteriori strumentalizzazioni a discapito del lavoro sociale che Gesco porta avanti con serietà e indipendenza da anni.

L'apertura al governo Letta. Dice De Magistris che il governo Letta "è da sostenere". Dalla rivoluzione al governissimo? La dinamica di quest'apertura a livello locale è spiegata bene da una affermazione del primo cittadino che ha parlato del "progressivo avvicinamento le forze politiche che hanno lavorato in modo costruttivo in questi mesi: Centro democratico, Sel, l'area moderata rappresentata in Consiglio comunale (leggasi Udc ndr.)". Riuscirà a tenere in piedi tutti questi pezzi e ad attrarre queste nuove forze politiche? Di certo c'è che con Franco Moxedano e Sandro Fucito in giunta, in Italia dei valori e Federazione delle Sinistre si potrebbe aprire una fase interna molto conflittuale per le leadership. "I disfattisti saranno isolati" dice il primo cittadino arancione. A chi si riferisce? A quella parte in Consiglio comunale (da Pietro Rinaldi a Vittorio Vasquez fino a Carlo Iannello) che vota contro la maggioranza? Stasera alla riunione di maggioranza si sono presentati soltanto 15 consiglieri su 28. "Ci aggiorniamo", ha detto con faccia tesa de Magistris andando via. La sua sarà un'estate torrida.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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