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Opinioni

De Magistris due anni dopo a caccia di un nuovo slancio. E lo cerca nel Pd?

Il sindaco di Napoli è politicamente isolato e cerca l’abboccamento con Partito Democratico, Sel e Udc. Ma tutti i partiti stanno a guardare e non rischiano l’ingresso nella squadra di governo. Il dialogo con Andrea Cozzolino, che punta alla Regione Campania. Intanto nelle prossime ore ci sarà il rimpasto: servirà a dare una boccata d’ossigeno ad una giunta in difficoltà?
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Secondo l'indagine Monitorcittà nel secondo semestre del 2011 il sindaco di Napoli è stato il più apprezzato dai suoi concittadini, scalzando il sindaco di Torino che si è piazzato terzo dietro il sindaco di Verona.

Cercare nuovo slancio in giunta a due anni dall'elezione? Se questa è la domanda, la risposta di Luigi de Magistris è sbagliata: cercare nel Partito democratico, a Napoli, un antiossidante per la sua squadra, invecchiata precocemente al sole delle promesse del sindaco che doveva ‘scassare' i poteri forti ed è invece finito a mettere una pezza sulle emergenze, è l'impresa più folle che sia mai stata tentata. Nemmeno la mefitica brezza della scudocrociata "Corrente del Golfo" avrebbe potuto osare tanto. Eppure il sindaco di Napoli ci ha provato, eccome se ci ha provato. Ha lanciato messaggi, ha chiesto, ipotizzato, scavato, tentato. Insomma: ci ha provato, a portare qualcuno del Pd (e non solo del Pd) nella sua giunta.
I tentativi sono stati compiuti in maniera disordinata con l'obiettivo di rompere il sostanziale isolamento politico dell'Amministrazione arancione che paga la strategia dell'uno contro tutti voluta da De Magistris in questi due anni. Ma ora, con un quadro politico in continua evoluzione è tutto in fieri. Incassato subito dopo le elezioni Politiche il "vaffa" dei Cinque Stelle (Beppe Grillo sull'ex amico Luigi ha un veto permanente) è partita la messa scalza con personaggi e personaggini partenopei. Prima con Antonio Borriello alias Tonino, consigliere comunale Pd, già re dei consensi insieme ad Aniello Esposito alias ‘Bobò' a San Giovanni a Teduccio, zona Orientale. Due anni dopo gli strali antibassoliniani arancioni in campagna elettorale sarebbe stato interessante vedere l'ex fedelissimo di Antonio Bassolino al fianco di "Giggino". Le diplomazie del sindaco ‘ci hanno provato' con l'altro consigliere Pd, Ciro Fiola: Fiola è stato ed è tentato, eccome, di accettare. Ma il segretario cittadino democrat Gino Cimmino ha detto no. L'obiettivo di Fiola è di prospettiva: entrare in giunta nel suo ramo (il Commercio) e preparare così la scalata all'unico Ente che in questo momento a Napoli ha qualcosa in cassa: la Camera di Commercio, attualmente guidata da Maurizio Maddaloni. Uomo vicino al centrodestra e che da tempo medita il salto in politica.

Poi c'è stato anche l'incontro fra De Magistris e Andrea Cozzolino, europarlamentare Democrat napoletano, l'uomo dei voti in un partito che ha un consenso sempre più esiguo. Qui ci sono due letture. La prima è che Cozzolino ha dato dei consigli al sindaco e ai suoi per districarsi nel labirinto dei finanziamenti europei. Il Comune di Napoli, infatti, non ha più esperti capaci di occuparsi delle opportunità economiche provenienti dalla Ue. Con tutto ciò che ne consegue in termini di occasioni perse. L'altra lettura è il progressivo allargamento di consensi e di dialogo che Cozzolino starebbe facendo in prospettiva di una sua candidatura alle prossime elezioni Regionali in Campania, per diventare governatore. Non solo Pd: anche in Sinistra e Libertà c'è stato un tentativo. Sel, tuttavia, seguirà a ruota quel che farà il Pd. Ad un certo punto era finito tra i papabili Dino Di Palma, già assessore bassoliniano, presidente della Provincia e presidente regionale di Sel. Ipotesi altamente improbabile. Al palo l'abboccamento, pur tentato, con l'Udc per un ingresso in giunta: a Roma nessuno vuole sentirne parlare.

Questo accadeva fino pochi giorni fa. Saltata la data del 10 maggio per il rimpasto, se ne parlerà nelle prossime ore (probabilmente lunedì 20). Chi entra? Chi esce? Non ci sarà Sergio D'Angelo: l'ex assessore al Welfare, candidato con Rivoluzione Civile al Senato non tornerà in giunta nonostante un ragionamento in tal senso ci sia stato. Ma sarebbe stato proprio De Magistris a non volerlo richiamare, sposando la linea del vicesindaco Tommaso Sodano, orientato a chiamare nomi-spot per ridare una boccata d'ossigeno ad una azione di giunta oggettivamente in affanno. Politicamente l'operazione (salvo ripensamenti dell'ultimo minuto) a sinistra si compirà con l'ingresso in giunta di Sandro Fucito, già Rifondazione comunista, oggi Federazione della Sinistra: è l'uomo dalla cui denuncia (durante la passata consiliatura di Rosa Russo Iervolino) scaturì il filone d'inchiesta sul Global Service per la manutenzione stradale e Alfredo Romeo, arresti e indagini poi pressoché smantellati in sede di giudizio. Fra gli altri nomi che girano c'è quello di Anna Ferrara dell'antiracket di Ponticelli al Commercio. E alla Cultura, invece, potrebbe fare la valigia Antonella Di Nocera, che proprio oggi con una lunga intervista al direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco De Marco, uno dei critici più spietati di questa Amministrazione, usa parole che sicuramente non faranno piacere al primo cittadino partenopeo: "Il rimpasto – ha detto – ci sta logorando. Ci sentiamo come yogurt in scadenza. Ora c'è bisogno di una svolta vera".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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