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De Luca ancora contro Meloni: “In Italia democrazia a rischio, il Sud è tradito”

Il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha continuato il suo duro attacco all’autonomia differenziata e alle posizioni del governo Meloni: “Davvero è a rischio la democrazia. State attenti”, ha detto agli studenti del liveo.
A cura di Luca Pons
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Vincenzo De Luca non fa passi indietro nella sua protesta contro il governo Meloni. Dopo la manifestazione di venerdì a Roma contro l'autonomia differenziata, sfociata nello "stronza" rivolto alla presidente del Consiglio, e dopo aver rimandato al mittente le accuse di aver insultato Meloni, oggi il presidente della Campana è intervenuto al liceo De Sanctis di Salerno per l’iniziativa ‘È viva la Costituzione'. Qui ha detto chiaramente agli studenti: "Siamo in un Paese nel quale la libertà costa. Senza uomini e donne libere, la democrazia non vive. Oggi noi stiamo entrando in un clima di indifferenza; davvero è a rischio la democrazia. State attenti".

Parlando senza nominare esplicitamente Meloni, De Luca ha ribadito che "ci sono tanti modi per svuotare la democrazia. Non è necessariamente la vita dura. La democrazia può anche morire per sfinimento, per indifferenza dei cittadini". Poi è tornato a parlare della manifestazione di venerdì scorso: "Democrazia è quando ti tolgono il pane, devi scendere in piazza e devi combattere. Quando vai a Roma e trovi i portoni delle istituzioni sbarrati di fronte a 500 sindaci, siamo di fronte a una vergogna per la democrazia italiana. Questo è lo scandalo vero, l'insulto vero e clamoroso che abbiamo registrato".

I sindaci che lo hanno accompagnato, ha detto De Luca, "erano lì per combattere perché dopo un anno e mezzo di indecisioni hanno visto messo in discussione il pane per la loro comunità. Devi combattere, devi farti sentire. Quando in maniera soft, ipocrita si mette in piedi un ricatto e ti tolgono risorse, si dice ‘o piegate la testa o non arrivano le risorse'. La Campania non piega la testa".

Proprio per quanto riguarda il Meridione, De Luca ha chiesto agli studenti di essere "forti" per "difendere la nostra democrazia". Spesso "le famiglie sono disgregate, a volte – soprattutto al Sud – tante nostre madri e padri hanno il problema di come arrivare a fine mese. Oggi anche il mondo politico propone chiacchiere e twittismo. Oggi del vostro futuro non parla nessuno in Italia tranne qualcuno che, come me, continua a combattere, non per sé, in quanto la mia vita è vissuta, ma per voi, per il vostro futuro, per fare in modo che non siate costretti ad andare via, ad emigrare".

L'appello ai giovani presenti è continuato: "Voi, ragazze e ragazzi, siete la speranza del nostro Paese, e la speranza del Sud. Siate forti, maturate dentro di voi strumenti culturali che vi consentano sempre di esercitare la ragione critica, di distinguere le parole dai fatti. Solo così riusciremo a difendere la nostra democrazia e riusciremo a fare in modo che il Sud non sia tradito dal contro-Risorgimento che è in atto nel nostro Paese".

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