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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Il Senato affossa il ddl Zan con il voto segreto: cosa succede ora al testo contro l’omotransfobia

Il Senato affossa la legge Zan contro l’omotransfobia. Dopo un’accesa discussione a Palazzo Madama si è arrivati alla votazione sul non passaggio all’esame degli articoli del ddl – la cosiddetta tagliola -, approvata con 154 voti favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti. Tra sei mesi potrà essere ripresentato un nuovo testo di legge sull’argomento, ma la storia del disegno di legge Zan finisce qui.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Senato ha approvato la tagliola su disegno di legge Zan. È stata approvata con voto segreto, come accettato dalla presidente Casellati su proposta di Lega e Fratelli d'Italia, la proposta di non passaggio all'esame degli articoli del ddl Zan. Al voto con scrutinio segreto i voti favorevoli sono stati 154, i contrari 131 e gli astenuti 2. Ora l'iter del testo si blocca definitivamente, con uno stop di almeno sei mesi prima che si possa presentare un nuovo disegno di legge sull'argomento. Di fatto è l'ipotesi peggiore per la maggioranza formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Liberi e Uguali, che non tiene. Secondo i conti che le forze a favore della legge stanno facendo in queste ore mancherebbero almeno 15 voti all'appello. Non si sa chi siano, però, i franchi tiratori. Il Senato, di fatto, ha praticamente affossato la legge Zan.

"Il segretario del Pd ha aperto al dialogo per arrivare ad una approvazione veloce della legge, perché l'Italia è l'unico Paese senza una legge contro i crimini di odio. Dall'altra parte c'è la Lega che ha rifiutato di ritirare questa tagliola che affosserebbe definitivamente la legge. Se oggi la tagliola passa la legge è morta. Noi abbiamo chiesto di ritirare la tagliola per discutere e trovare un punto di incontro, una mediazione per approvare tutti insieme la legge", aveva commentato in mattinata il deputato Alessandro Zan, padre del disegno di legge.

La discussione al Senato sul ddl Zan

Alla fine è arrivato il giorno della resa dei conti sul disegno di legge Zan contro l'omotransfobia. Al Senato si è arrivati senza accordo tra i partiti, dopo l'ultimo fallimento nel tentativo di mediazione di ieri sera. Lega e Fratelli d'Italia hanno chiesto e ottenuto il non passaggio agli articoli – la cosiddetta tagliola – con lo scrutinio segreto.

Nei tanti interventi che si sono susseguiti in mattinata sono state ribadite le reciproche posizioni. Dal Pd che accusa la Lega di aver fatto ostruzionismo a Fratelli d'Italia, per cui il ddl Zan "serve a introdurre un reato d'opinione". Passando per chi continua con la solita storia del "non è una priorità" e cita "la crisi economica". Tra i senatori che si sono alternati è tornato a parlare anche il presidente della commissione Giustizia, Andrea Ostellari: "Vale la pena ribadire alcuni passaggi – spiega – Abbiamo lavorato per mesi in commissione, e il lavoro che abbiamo fatto è stato difficoltoso ma importante". Le audizioni "osteggiate da molte parti erano necessarie per far emergere alcuni nodi giuridici", ha continuato Ostellari elencando una serie di interventi in audizione. "La maggioranza di questa Aula vuole trovare una soluzione utile per il Paese, contro le violenze e le discriminazioni", ha concluso.

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