Ddl Zan, Salvini: “Pd e 5 Stelle usano gay, lesbiche e trans, io invece li voglio proteggere”
Sì ai diritti, no al disegno di legge Zan. Matteo Salvini ha le idee chiare, e si appoggia alla linea della Santa Sede, dopo una settimana di polemiche sull'ingerenza della Chiesa in Italia. "Siamo disponibili a votarla anche domani una proposta di legge che aumenta le pene per chi aggredisce e discrimina sulla base della vita sessuale, della religione, della razza", spiega il leader della Lega a Rtl 102.5, mentre il timore di molti osservatori è che se la legge Zan non terminerà il suo iter difficilmente si arriverà ad una nuova norma in tempi brevi. "Se si toglie lo scoglio dell'ideologia gender a scuola e dei reati di opinione, e si lascia l'impalcatura che stracondivido di punire più severamente, la votiamo in una settimana", continua Salvini, insistendo sul fatto che il ddl contro l'omotransfobia possa in qualche modo limitare la libertà di opinione.
Salvini si scaglia contro Partito Democratico e Movimento 5 Stelle: "Se preferiscono continuare con l'ideologia nonostante l'appello del Papa non fanno un buon servizio a gay, trans e lesbiche, anzi li usano". E aggiunge: "Io non voglio usare qualcuno, vorrei proteggere". Poi racconta di aver inviato un messaggio al segretario dem Enrico Letta la scorsa settimana, il quale "ovviamente manco ha risposto". Poi torna all'attacco con uno dei cavalli di battaglia contro la legge Zan: "Introdurre un nuovo reato penale per chi è contro l'utero in affitto non mi sembra sia un buon servizio al Paese".
Il segretario della Lega si è concentrato anche su altri temi, dribblando la questione del partito unico di centrodestra voluto da Berlusconi, perché "in questo momento partiti che nascono, che muoiono, che si fondono, penso che non cambino la storia del Paese". Mentre "una collaborazione sì, una federazione nei fatti, parlare con una voce, votare in Parlamento allo stesso modo, penso sarebbe utile al Paese prima che al centrodestra". E rilancia la Tav: "Nel pomeriggio andrò a visitare il cantiere – annuncia – c'è ancora qualcuno che resiste, fa casino, assalta e minaccia poliziotti e lavoratori, ma io sarò lì a portare la solidarietà dell'Italia che ha invece voglia di costruire, ripartire e viaggiare in sicurezza".
Salvini racconta un aneddoto su un momento vissuto ieri sera a mezzanotte, al momento dell'entrata in vigore dell'ordinanza che elimina l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto, quando era in giro a mezzanotte con amici per Milano e si sono fermati "perché simbolicamente dal punto di vista morale, sociale e del lavoro, è un bellissimo passo in avanti". Poi rivendica ancora i passi in avanti decisi dal governo Draghi: "Niente coprifuoco, niente mascherine, ovviamente sempre con prudenza, ma è un bel ritorno alla normalità su cui la Lega ha insistito parecchio". C'è anche tempo per una frecciata al governatore campano De Luca, definito un "ducetto" per aver prorogato l'obbligo di mascherina all'aperto fino a fine luglio.
Il leader della Lega è tornato anche sul tema del lavoro, insistendo sulla polemica degli imprenditori che non trovano dipendenti: "Bisogna ripensare il Reddito di Cittadinanza perché questa estate molti imprenditori non trovano personale perché si sentono dire troppo spesso che è più comodo stare a casa con i 600 euro che venire da voi a lavorare". E chiude rincarando la dose sulla polemica sui calciatori in ginocchio contro il razzismo: "Spero di vedere tanti azzurri inginocchiati non prima della partita ma durante, come Chiesa dopo il gol".