Ddl Zan, Salvini: “Chi discrimina è un cretino, ma il reato sia chiaro e lasciamo fuori i bambini”
Matteo Salvini è intervenuto in Senato durante la discussione sul disegno di legge Zan prima della votazione sulle pregiudiziali di incostituzionalità. "Chiedo di superare gli steccati ideologici, guardandoci in faccia – ha cominciato il segretario della Lega rivolgendosi agli altri senatori – io non penso che in quest'Aula ci sia un solo senatore, al di là dei partiti, che discrimini in base al sesso". E "se c’è qualcuno che discrimina un essere umano in base alle sue scelte di vita è un cretino che non merita di stare in quest'Aula". Poi ha rivendicato: "Abbiamo sindaci e governatori omosessuali e ne avremo altri, quando firmo le liste non chiedo se sono omosessuali, cerco uomini e donne in gamba senza etichettare nessuno".
Salvini ha voluto ringraziare "i promotori di questa legge", auspicando che "il tratto finale si faccia insieme". Poi ha continuato: "Il fatto che ci sono ragazzi e ragazze che hanno paura di dichiarare il loro amore è drammatico". Il leader della Lega ha sottolineato che non gli interessano i gusti sessuali dei calciatori che hanno vinto l'Europeo e che non è possibile che "nell’Italia evoluta e moderna ci sia qualcuno che abbia paura a dichiararsi gay o lesbica perché c’è qualche coglione pronto a discriminare, ad accusare, ad additare, ad aggredire". A questo punto la presidente del Senato lo ha interrotto per chiedergli di moderare le parole. "Se l'obiettivo comune è tutelare il diritto all’amore e alla libertà poniamo un attimo da parte la bandiera, l’ideologia, il paraocchi, ci sono tante realtà non solo cattoliche e cristiane che dicono teniamo buono questo impianto, aumentiamo le pene per chi offende – ha ripreso Salvini – Se ci sono ragazzi o ragazze che si baciano nessuno si può e si deve permettere di ironizzare, offendere o aggredire".
Il leader della Lega ha parlato anche della sua famiglia: "Ho due figli, come cresceranno e chi ameranno è affare loro". Poi ha puntato il dito: "Prendiamocela con quei Paesi al mondo che prevedono la pena di morte, il carcere per l’omosessualità, ridiscutiamo gli accordi commerciali con questi Paesi, non voglio fare affari con l’Iran". Salvini è tornato sul testo di legge: "Se dai 10 articoli del ddl Zan prendiamo la parte più importante, per cui ringrazio il collega Zan, togliamo quello che divide il Paese". E ancora: "Togliamo i bambini, l’educazione alle scuole elementari, lasciamo alla mamma e al papà il diritto di educare i loro bambini". Secondo l'ex ministro dell'Interno "dobbiamo approvare delle leggi oggettive", perché "meno spazio d’interpretazione lasciamo ai giudici meglio è, un reato deve essere chiaro". E ha concluso con l'ennesimo invito ai colleghi: "Togliamo dal banco una volta per tutte quello che divide e in un mese sia il Senato che la Camera approveranno una norma di civiltà".