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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Ddl Zan, Renzi contro Ferragni: “Messaggio imbarazzante, ma i miei colleghi hanno paura di lei”

Il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, torna all’attacco di Chiara Ferragni sul ddl Zan sostenendo che il suo sia “un messaggio imbarazzante per superficialità e qualunquismo. Ci sono 24 milioni di persone che ieri hanno visto il messaggio di Chiara Ferragni secondo la quale i politici fanno schifo. Io difendo la dignità della politica, nel silenzio di quasi tutti i miei colleghi, che hanno paura a mettersi contro una persona con 24 milioni di follower”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Continua la polemica a distanza tra Matteo Renzi e Chiara Ferragni sul ddl Zan. Il senatore di Italia Viva è tornato oggi sul tema nella sua enews: “Siamo sotto attacco da parte degli influencer, come Chiara Ferragni, che dice: “cari politici fate schifo”, con un messaggio imbarazzante per superficialità e qualunquismo. Avendo rispetto per tutti, ho dato la disponibilità a un dialogo pubblico con Chiara Ferragni per raccontarle come funziona il regolamento del Senato e come funzionano le leggi. Ci sono 24 milioni di persone che ieri hanno visto il messaggio di Chiara Ferragni secondo la quale i politici fanno schifo. Io difendo la dignità della politica, nel silenzio di quasi tutti i miei colleghi, che hanno paura a mettersi contro una persona con 24 milioni di follower”. L’ex presidente del Consiglio continua a parlare di Chiara Ferragni e di Fedez, con cui ha polemizzato in queste ore: “Io credo che si debba tornare a dare dignità alla politica. E anche se dovessi rimanere l’ultimo a combattere per questo, lo farei a testa alta. Il populismo ha già fatto troppi danni a questo Paese. Io non ho paura di niente e di nessuno. Abbiamo mandato a casa un Governo che faceva della popolarità il proprio punto di forza, spiegando che in politica non bisogna essere popolari ma bisogna essere competenti. Possono odiarmi quanto vogliono, io faccio ciò che penso sia utile al Paese. Le leggi si fanno studiando le carte, non prendendo i like”.

Renzi difende la posizione di Italia Viva sul ddl Zan, anche in riferimento a quanto sta avvenendo al Senato in questi giorni, parlando di “polemiche assurde”: “Sta accadendo la stessa cosa di gennaio 2021: tutti a darci contro, soprattutto chi non sa di che cosa stiamo parlando. Quelli che non sanno come funziona il Regolamento del Senato, quelli che non conoscono i rapporti di forza, quelli che vivono di slogan senza approfondire: oggi pontificano a reti unificate. Poi, tra qualche settimana, faranno come con il Conte/Draghi: si accorgeranno che le cose non stavano come influencer e media raccontano”.

Il senatore di Italia Viva ricorda la legge sulle unioni civili:

Una legge sui diritti civili in questo Paese c’è perché io ho messo la fiducia. L’ho fatta prendendo i voti della destra di Alfano e Verdini, perché senza di loro non ci sarebbero stati i numeri. Di Maio e i Cinque Stelle, infatti, come al solito, all’ultimo minuto si tirarono indietro. Una legge sull’omotransfobia è necessaria. Per farla si possono scegliere due strade:

A) Andare al muro contro muro, ma facendo così rischia di saltare;

B) Trovare un compromesso e utilizzare i diritti come occasione di incontro, anziché come bandierine ideologiche per singoli partiti in crisi d’identità.

La Lega ha fatto ieri con il senatore Ostellari una proposta che la fa uscire dall’ostruzionismo: è un punto di partenza sul quale si può lavorare e trovare un accordo. Come pure l’accordo è a portata di mano sul testo di Ivan Scalfarotto. Andando al muro contro muro, invece, può darsi che la legge salti all’ultimo miglio, affossata a scrutinio segreto. Io penso che convengano a tutti equilibrio, prudenza e buon senso. Noi vogliamo la legge. C’è una maggioranza amplissima per votare la legge. La legge rischia di essere affossata solo da chi si impunta sulle proprie bandierine: quando si fanno le leggi bisogna essere pronti ad accogliere anche le opinioni degli altri. Voler imporre agli altri il proprio testo, senza aprirsi al dibattito, è la cosa meno democratica che possa fare un parlamentare.

Dopo gli attacchi al Pd, Renzi racconta di aver ricevuto “email con minacce di morte: quelli che dovrebbero sostenere una legge contro l’odio, mandano messaggi d’odio che stiamo raccogliendo con certosina pazienza. Ivan Scalfarotto è stato attaccato da una dirigente del Pd di Civitavecchia, con l’espressione “frocione di m”. Lisa Noja ha sottolineato come Marco Travaglio “per parlare dei crimini d’odio, faccia sfottò su chi ha problemi di salute mentale. Dovrebbe imparare che la lotta alle discriminazioni parte dal linguaggio e dal rispetto delle persone che subiscono ogni giorno lo stigma della diversità. È che proprio non ci arriva. Lucia Annibali riceve email con scrittoSei una bastarda al pari del tuo carnefice”. Questi sono quelli che vogliono approvare una legge contro l’odio”. Infine rassicura: “Noi vogliamo votare la legge e abbiamo approvato la calendarizzazione per il prossimo 13 luglio. Pensiamo però che sia assurdo andare al muro contro muro quando si potrebbe votare tutti insieme una buona legge”.

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