Ddl Zan, come potrebbe cambiare la legge e cosa succede oggi: Pd pronto a trattare con Iv e Lega
AGGIORNAMENTO: Dal ‘ddl Zan va approvato così come è' all'apertura di un tavolo di trattative con Iv e Lega. La legge contro l'omofobia riprende il suo iter a Palazzo Madama e il segretario del Pd Enrico Letta, intervenendo alla direzione del partito, ha spiegato perché il Pd ha dato disponibilità a valutare modifiche mirate al ddl Zan, nel tentativo di arrivare a una mediazione: "la politica è assumersi responsabilità", ha detto Letta, e le "battaglie di testimonianza" si possono fare solo fuori dal Parlamento. All'inizio dell'estate era proprio il segretario dem in prima linea a difendere il testo, chiedendo "di approvarlo così com'è". Adesso la musica è cambiata e il ddl rischia di saltare.
"In Parlamento siamo il 12% per il risultato negativo del 2018 e per le scissioni che abbiamo subito". Dunque, "faccio un appello a tutti: noi abbiamo cominciato a fare un gesto di disponibilità per arrivare al risultato fondamentale. Potremmo anche tenere la nostra bandiera fino in fondo, mantenendo la purezza del nostro lavoro di testimonianza, ma credo non sarebbero contenti i ragazzi e le ragazze che aspettano risposte. Quando si fa politica ci si deve assumere la responsabilità, la battaglia di testimonianza la faremo fuori".
"Domani c'è un voto tagliola in Senato – ha proseguito il leader dem – chiesto da Lega e Fdi, nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L'appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani". Letta si riferisce al fatto che domani l'Aula di Palazzo Madama voterà a scrutinio segreto la richiesta di FdI e di Lega di non procedere all'esame degli articoli della legge, un passaggio che rischia di stoppare definitivamente il ddl contro l'omofobia. Per questo il padre della legge, Alessandro Zan, ha chiesto espressamente a Lega e Fdi di ritirare la proposta.
Ore decisive per trattare sul testo
Intanto lo stesso Zan ha ricevuto un mandato esplorativo da Letta per sondare il terreno con le altre forze politiche. Ma il tempo sta per scadere: il parlamentare dovrà riuscire a trovare la quadra entro oggi pomeriggio. Zan, insieme alla capogruppo del Pd a Palazzo Madama Simona Malpezzi, incontreranno parte della maggioranza: al momento, gli incontri ufficiali prevedono la presenza di Leu, M5s e Italia viva. Non è certo, invece, che Forza Italia e Lega incontrino i due esponenti dem. Gli azzurri sul ddl Zan: all'interno del partito ci sono esponenti nettamente contrari, come Gasparri, e convinti sostenitori, come il senatore Elio Vito.
Il presidente della Commissione Giustizia del Senato Andrea Ostellari ha proposto nelle stesse ore un ritorno al tavolo dei capigruppo di maggioranza, per riprendere la trattativa interrotta prima della pausa estiva: "Oggi pomeriggio alle 17 ci riuniremo per verificare se c'è davvero spazio, come auspico, per una mediazione responsabile".
Leu e M5s non partecipano al tavolo proposto da Ostellari
Il Movimento Cinque Stelle e il Gruppo Misto/Leu hanno fatto sapere che non parteciperanno al tavolo proposto dal leghista: "Siamo assolutamente favorevoli e disponibili al confronto – hanno detto il capogruppo M5s Licheri e la capogruppo del Misto Loredana De Petris (Leu), al termine dell'incontro con Zan e Malpezzi – ma il presupposto indispensabile per un serio dialogo è quello di ritirare la cosiddetta tagliola della richiesta del non passaggio agli articoli, dal momento che determinerebbe l'affossamento del provvedimento stesso".
Le possibili modifiche al ddl Zan
Con la legge contro l'omotransfobia verrebbero modificati gli articoli 604 bis e 604 ter del Codice penale, introducendo sanzioni per chi commette atti di discriminazione fondati "sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità". Quali sono i possibili cambiamenti che potrebbero essere apportati al testo? La Lega chiede espressamente di intervenire sugli articoli 1, 4 e 7, e cioè su identità di genere, su libertà di espressione e sull'educazione nelle scuole, che per i detrattori della legge si trasformerebbe nella divulgazione dell'ideologia di genere nelle scuole.
La deputata pentastellata Alessandra Maiorino ha fissato però alcuni paletti, sui quali sarebbe impossibile scendere a compromessi. Il punto principale è proprio tutelare l'identità di genere, che invece è nel mirino di Italia viva e Lega, i cui emendamenti puntavano a cancellare dal testo ogni riferimento al concetto (togliere l'identità di genere dal testo significa tornare alla proposta Scalfarotto). Altro punto inderogabile è proprio la Giornata nazionale per promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione, che verrebbe istituita il 17 maggio. In questa ricorrenza, secondo la legge Zan, le scuole possono organizzare delle iniziative informative, senza che venga intaccata l'autonomia scolastica.
Per quanto riguarda invece la terza criticità, la libertà di espressione, che la Lega vede minacciata dal ddl, la deputata Maiorino ha ricordato che secondo il testo attuale la propaganda di idee non viene punita, ma vengono perseguiti solo gli atti di violenza veri e propri o l'istigazione a commettere violenza. La propaganda di idee ad oggi viene sanzionata se queste sono "fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico" (articolo 604-bis), ma non è stata estesa dal ddl Zan alle idee legate a sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.