Ddl Zan, la proposta di modifica della Lega: spariscono riferimenti a identità di genere
Il presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari, ha presentato quella che definisce come una sintesi, una soluzione di compromesso per le modifiche al ddl Zan. Proposta ritenuta “irricevibile” dal Pd e che consiste principalmente nell’eliminare qualsiasi riferimento all’identità di genere dal testo. Per il Pd questo vorrebbe dire non tutelare le persone trans. L’accordo tra i capigruppo non è stato trovato e ci sarà una nuova riunione alle 15. Il voto sul calendario in Aula è fissato alle 16.30, ma Italia Viva ha chiesto di spostarlo di 24 ore per trovare un accordo prima del voto. Il Pd chiede una data certa per la discussione del provvedimento in Aula: l’ipotesi è quella di discutere il provvedimento intorno al 22 o 24 luglio. La proposta di Ostellari viene rifiutata dal Pd, come dimostrano le parole di Franco Mirabelli, senatore dem: “Non va bene, toglie l'identità di genere, non c'è nessuna tutela dalla transfobia”.
La proposta di modifica del ddl Zan di Ostellari
La ‘sintesi’ presentata da Ostellari cambia il testo sin dal primo articolo, nel quale vengono eliminate le definizioni e lasciate solamente le finalità della legge, che sono quelle “di offrire la più ampia tutela contro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, genere e orientamento sessuale, quali espressioni di diritti inviolabili di ciascun individuo, nonché contro ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità”. All’articolo 2 e all’articolo 3 si chiede una modifica nella parte in cui si fa riferimento alle discriminazioni fondate “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”. In particolare viene chiesto di eliminare ogni riferimento all’identità di genere, cancellata dal testo.
La richiesta di eliminare parte su atti discriminatori e violenti
Diversa la modifica richiesta all’articolo 4, che prevede che ai fini di questa legge vengano “fatte salve la libera espressione di convincimenti o opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. La proposta di Ostellari elimina il riferimento alle espressioni e alle opinioni “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Cioè viene eliminato quello che è un atto contro chi incita a discriminare.
La giornata nazionale contro ogni discriminazione
All’articolo 7 si prevede invece l’istituzione, per il 17 maggio, della giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Nella nuova proposta si chiede di far diventare il 17 maggio semplicemente la giornata nazionale “contro ogni discriminazione”. Nella proposta della Lega sparisce il riferimento a omofobia e transfobia oltre che all’identità di genere. Passando al comma 3 si chiede di cambiare il passaggio sulle iniziative per questa giornata, secondo cui le scuole “provvedono alle attività” di questo genere. Con la nuova formulazione il testo diventa: “Possono essere intraprese iniziative volte a contrastare le discriminazioni o le violenze motivate dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale o dalla disabilità”. Anche in questo caso senza riferimenti all’identità di genere.