Ddl Zan, la legge contro l’omofobia è naufragata in Senato: ora si riparte da zero
Con il voto di ieri in Senato è stato stoppato definitivamente il ddl Zan contro l'omofobia. In Aula, dopo l'avvio della discussione generale, è stato votato il non passaggio agli articoli, proposto da Lega e Fratelli d'Italia: i favorevoli alla ‘tagliola' sono stati 154 senatori, due gli astenuti e 131 i contrari. Il blocco della legge, che nel novembre dell'anno scorso era stata approvata alla Camera, è arrivato dopo che negli ultimi giorni il Pd aveva provato ad avviare una mediazione in extremis, in particolare con Italia viva e Lega. Ma il tavolo è saltato. I punti critici erano gli articoli 1, 4 e 7 della legge: la proposta di Renzi (che ieri non ha votato perché si trovava in Arabia Saudita) e Salvini era quella di cancellare l'espressione ‘identità di genere', e togliere la parte sulla Giornata contro l'omofobia nelle scuole, due passaggi giudicati fondamentali da chi il testo lo aveva scritto.
Subito dopo il voto, avvenuto a scrutinio segreto, è partita la girandola di accuse incrociate tra Pd e Iv sui franchi tiratori. Al centrosinistra mancano almeno 16 o 17 voti. Dopo il risultato nell'emiciclo sono esplosi gli applausi sonori delle destre, con i senatori di Fratelli d'Italia e Lega in piedi a festeggiare. Tutto da rifare quindi, si ripartirà da zero.
Cosa succede adesso alla legge contro l'omofobia
La cosiddetta tagliola è uno strumento previsto dall'articolo 96 del regolamento del Senato, secondo cui "prima che abbia inizio l'esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascun gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame". Il compito ieri a Palazzo Madama è toccato al vicepresidente del Senato Roberto Calderoli e al presidente del gruppo Fdi Luca Ciriani. Perché a questo punto il testo non vedrà mai la luce? Secondo lo stesso regolamento del Senato dopo il non passaggio agli articoli non è più possibile presentare lo stesso testo di legge. È possibile naturalmente lavorare a un nuovo testo sullo stesso argomento, ma un nuovo iter può cominciare solo dopo sei mesi dal voto della tagliola. Serve quindi scrivere una nuova proposta di legge contro l'omofobia, e bisognerà attendere che questa venga depositata, poi calendarizzata e infine discussa, alla Camera e al Senato.
Visti i tempi del ddl Zan, che è rimasto per quasi un anno fermo al Senato – e della necessità di questa legge si parla da 25 anni – e visto l'ostruzionismo fatto dalle destre, è difficile che si arrivi presto ad una legge che tuteli tutte le minoranze dalle violenze.