Ddl Zan, Galantino: “Bisogna eliminare le discriminazioni, non spostarle da una parte all’altra”
Il vescovo e presidente dell'amministrazione del patrimonio della Santa Sede invita a riflettere sul contenuto del disegno di legge Zan, di cui si è tornato a parlare nei giorni scorsi. Dopo la nota del Vaticano che tanto ha fatto discutere e la presa di posizione del presidente Draghi, Monsignor Nunzio Galantino torna sull'argomento intervistato dal Corriere: "Per il bene di tutti e nell’interesse di tutti bisogna vigilare affinché le discriminazioni vengano messe al bando ma bisogna fare attenzione in che modo – avvisa il vescovo – Altrimenti le togliamo da una parte e le mettiamo da un’altra". Il riferimento è, appunto, alla legge Zan e alle presunte libertà che limiterebbe secondo la Chiesa.
A domanda diretta, però, Galantino si smarca parzialmente: "Il ddl Zan non è di mia competenza, ma penso che si debba stare attenti a non usare formulazioni che nelle mani, e nelle teste, di malintenzionati diventino strumenti di intolleranza". Insomma, la linea dell'amministratore del patrimonio della Sede Apostolica è chiara: non discriminare da un lato, ma neanche dall'altro. E rivendica la differenza tra "laicità di spazi e di contenuti", perché "se per laico si intende neutro o neutrale, non esistono contenuti laici". Ma piuttosto "esistono spazi di laicità, sempre sacrosanti, dove tutti devono ricevere e dare rispetto".
Galantino spiega la sua idea con una metafora: "Lo spazio può essere quello del mercato, dove tutti hanno il diritto di andare ed esporre la loro merce". Però "nessuno può pretendere che io esponendo la mia non dica che è una merce di valore e, se possibile, anche migliore di quella degli altri, nel rispetto di tutti". Anche in questo caso si fa riferimento a possibili discriminazioni, anche se non si capisce né viene specificato in che modo potrebbero arrivare. Poi il vescovo ha risposto alle accuse di Fedez, spiegando che quello della Chiesa che non paga le tasse in Italia è una sorta di falso mito. O meglio: le chiese sono esentate come "ebrei, protestanti, musulmani" o anche "le onlus, i partiti, i sindacati". Ma, secondo Galantino, l'Apsa di cui è presidente ha versato quasi 6 milioni di Imu e circa la metà di Ires solo nel 2020.