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Ddl Unioni civili verso l’approvazione definitiva: lunedì il testo torna in Aula

Lunedì la Camera dei deputati discuterà la legge sulle unioni civili. Per martedì sarebbe già previsto il voto di fiducia, per evitare la presentazione di migliaia di emendamenti come già accaduto a febbraio a Palazzo Madama. L’ala più conservatrice di Ncd minaccia ostruzionismo, la sinistra dem storce il naso e considera il provvedimento una “legge monca”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Ddl sulle Unioni civili torna in aula, per l'approvazione finale: lunedì 9 ci sarà la discussione generale, per martedì è previsto il voto di fiducia. L'idea dell'Esecutivo è quella di blindare il testo del disegno di legge per evitando la presentazione di migliaia di emendamenti, come già avvenuto durante la discussione in Senato. Dovesse essere modificato il testo, infatti, il Ddl dovrebbe tornare a Palazzo Madama per un'altra rilettura e ciò potrebbe portare al rimpallo della proposta tra le due Camere per un tempo indefinito. "Se vogliamo portare a casa la legge dobbiamo ricorrere alla fiducia. Anche perché se si finisse in un girone dantesco tutto potrebbe succedere", commenta un parlamentare del Partito Democratico, riporta La Stampa.  

Nessuna possibilità, quindi, che possa "rientrare dalla finestra" la cosiddetta stepchild adoption, ovvero l'adozione del figlio del partner da parte di una coppia omosessuale, una proposta che ha rischiato di compromettere seriamente l'iter di approvazione della legge al Senato. Per quanto riguarda le adozioni, infatti, verrà presentato di un disegno di legge separato, che dovrebbe essere discusso, e forse approvato, già entro la scadenza naturale dell'attuale legislatura.

Si punta nuovamente sulla fiducia, quindi. Il rischio di ostruzionismo è troppo alto. Non solo le opposizioni, ma anche l'ala più conservatrice di Ncd, partito di maggioranza, ha già dichiarato che presenterà migliaia di emendamenti per bloccarlo. Alessandro Pagano, deputato di Nuove Centro Destra, sostiene che "la legge sulle unioni civili non soltanto rischia di lasciare una ferita profonda nella nostra società ma anche di passare alla storia come il funerale delle regole parlamentari-democratiche" e minaccia: "Se venisse posta la questione di fiducia voterei contro il referendum costituzionale e mi farei promotore dei comitati per il no".

I contrari all'approvazione della legge sulle unioni civili sarebbero però una minoranza all'interno del partito di Angelino Alfano. Nella giornata di ieri, infatti, sono state approvate le mozioni sull’utero in affitto presentate dai parlamentari di Ncd, una mossa che avrebbe disteso i rapporti tra i due partiti di maggioranza. "Si condanna la pratica che mina la dignità della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce, si legge nel documento. "Se non fossero state votate le mozioni, ci saremmo sentiti liberi. Non è la nostra legge, noi l’avremo fatta diversa, ma è una buona mediazione", ha spiegato Maurizio Lupi, parlamentare di Ncd ed ex ministro delle Infrastrutture.

All'interno del Pd, però, la minoranza dem storce il naso: "E’ una legge monca, abbiamo ceduto ancora una volta ai diktat di Alfano", sostiene un bersaniano. "Voterò la legge sulle unioni civili, poi però lascerò il Pd perché il partito aveva assicurato che non si sarebbe toccata la stepchild adoption", ha dichiarato Michela Marzano dalle colonne di Repubblica. I numeri, nonostante le presunte defezioni, dovrebbero comunque esserci: sarebbero pronti a votare a favore della legge circa 15 deputati di Forza Italia, contrari però al ricorso alla fiducia.

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