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Ddl sicurezza, dal reato di occupazione abusiva al carcere per chi blocca le strade: tutte le novità

Via libera della Camera ai nuovi reati introdotti dal Ddl Sicurezza. Tra le novità, carcere fino a 7 anni per chi occupa abusivamente le case abusivamente e la reclusione, fino a due anni, per attivisti che protesteranno bloccando il traffico o la circolazione ferroviaria. Vediamo le principali novità.
A cura di Giulia Casula
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In queste ore è al vaglio della Camera il Ddl sicurezza, il disegno di legge con cui il governo Meloni intende dar prova della propria forza su uno dei temi più cari alla maggioranza, la sicurezza pubblica.

Nella giornata di ieri, l'Aula di Montecitorio ha dato il via libera a diversi articoli che prevedono l'introduzione di nuovi reati, tra cui quello di occupazione abusiva di immobili, l'inasprimento delle pene, fino a due anni di reclusione, per chi protesta bloccando il traffico e un'aggravante per i reati commessi all'interno delle stazioni.

Nel corso della discussione si è consumato un nuovo scontro sullo Ius scholae, dopo la decisione di Forza Italia di allinearsi alle posizioni dei suoi alleati e respingere gli emendamenti presentati dalle opposizioni, tra cui quello presentato da Carlo Calenda per introdurre il riconoscimento della cittadinanza al compimento di un ciclo di studi di 10 anni. Dagli azzurri dietrofront anche sullo stop al rinvio del carcere per le detenute incinte o con figli di età inferiore ai 3 anni.

Fino a 7 anni di carcere per chi occupa le case abusivamente: il nuovo reato

Disco verde anche all'articolo 10 che introduce un nuovo reato, quello di "occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altri". La norma prevede il carcere, da due a sette anni, per chiunque "mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o sue pertinenze ovvero impedisce il rientro nel medesimo immobile del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente".

Pena analoga è prevista anche per chi "si appropria di un immobile altrui o di sue pertinenze con artifizi o raggiri ovvero cede ad altri l’immobile occupato". Dal Carroccio esultano mentre l'articolo è già stata soprannominato da alcuni norma ‘anti-Salis', con riferimento alle polemiche che hanno riguardato l'europarlamentare di Avs.

"Grande vittoria per una battaglia storica della Lega: via libera della Camera – in attesa del passaggio al Senato – per l'introduzione del nuovo reato per chi occupa abusivamente case, con una pena prevista dai due ai sette anni di carcere. Altro che clemenza per gli abusivi, come vorrebbe una certa sinistra: tolleranza zero", ha scritto sui social il vicepremier Matteo Salvini.

Che cos'è è la norma ‘anti-Ghandi' e cosa rischia chi blocca una strada per protesta

Dalla Camera è arrivato l'ok all'articolo 14 del Ddl Sicurezza che inasprisce le pene per chi blocca una strada o una ferrovia per protesta. La norma,  ribattezzata ‘anti-Ghandi' dall'opposizione, prevede il carcere da 6 mesi fino a due anni, se a intralciare il traffico o la circolazione sui binari sono due o più persone. Per il singolo la pena prevista consisterà nella reclusione fino a un mese e nel pagamento di una sanzione per un massimo 300 euro.

Il provvedimento andrebbe a colpire soprattutto manifestanti e ecoattivisti, come il gruppo di Ultima Generazione, contro cui la Lega si è più volte schierata. Dal Partito democratico, Gianni Cuperlo ha osservato che, con questa norma, "se un migliaio di studenti occupa la sede stradale rischia di incorrere in un reato penale". Per l'ex presidente delle Camera Laura Boldrini si tratta di "un articolo liberticida contro i lavoratori e contro gli eco attivisti".

"La sinistra non la capisco. Ma quale norma anti-Gandhi. Gandhi è stato un eroe della libertà, qui parliamo di teppisti della stupidità. Ce l’avete presenti gli eco-attivisti che a Roma si calano dai ponti sul Gra con i loro cartelli, col rischio di causare incidenti stradali?", ha contrattaccato Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato. "Non vorrei rallentare l’iter del Ddl Sicurezza  ma quando passerà in Senato ho in mente di proporre anche l’introduzione del ripristino dei luoghi: cioè chi imbratta, chi blocca, chi danneggia, poi con l’olio di gomito dovrà rimediare", ha aggiunto.

Ok all'aggravante per i reati commessi in stazione o in metropolitana

Con l'ok all'articolo 11 del Ddl sicurezza, la Camera ha approvato l'introduzione di un'aggravante in materia di sicurezza urbana nel caso in cui il reato sia stato commesso "all'interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri".

Per le opposizioni si tratta di una "norma ideologica e priva di coerenza" poiché uno stesso reato grave come ad esempio uno stupro rischia di essere punito diversamente a seconda che sia accaduto nelle vicinanze di una fermata dell'autobus oppure in una stazione.

Dietrofront di FI su detenute madri: stop all'obbligo di rinvio della pena

Alla fine, Forza Italia ha deciso di ritirare il suo emendamento e l'articolo 15, che cancella l‘obbligo di rinviare l'esecuzione della pena per le detenute madri o incinte, è stato approvato. Inizialmente gli azzurri avevano proposto di mantenere l'obbligo per le detenute con figli di età inferiore ai 12 mesi, per poi fare un passo indietro cedendo al pressing degli alleati.

Resterà solamente l'emendamento, firmato dal capogruppo di FI alla Camera Paolo Emilio Russo,  secondo cui "entro il 31 ottobre di ciascun anno il governo presenta al Parlamento una relazione sulla attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte e delle madri di prole di età inferiore a tre anni".

Ius Scholae, bocciati tutti gli emendamenti delle opposizioni: no anche da FI

Sul tema della cittadinanza, è passato l'articolo 9 che prevede come in caso di condanna definitiva per i reati di terrorismo ed eversione e altri gravi reati "non si può procedere alla revoca (della cittadinanza)" se l’interessato non ne possieda un’altra o non ne possa acquisire altra. La norma, inoltre, aumenta a 10 anni il termine per poter disporre la revoca dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna.

A far discutere però, è stata soprattutto la sonora bocciatura ricevuta da tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni sullo Ius Scholae, ovvero la possibilità di riconoscere la cittadinanza a chi ha frequentato un ciclo scolastico in Italia. Durante l'estate, infatti, Forza Italia si era detta disponibile a una riforma della cittadinanza che andasse nella direzione dello Ius Scholae, ma alla fine ieri, il partito di Antonio Tajani ha deciso di affossare le proposte dell'opposizione, inclusa quella presentata dal leader di Azione Carlo Calenda. 

"Quanto accaduto oggi in aula sullo IusScholae è l'emblema di come si fa politica nel nostro Paese", ha commentato Calenda. "Dopo un’estate passata a parlarne, ForzaItalia boccia il nostro emendamento che ricalcava in toto la loro proposta. Bisogna riprendere a votare le cose perché sono giuste, non per convenienza o per tatticismo politico. Una follia che non ci fermerà. Presenteremo subito una proposta di legge", ha annunciato.

Molto probabilmente il voto finale della Camera sul Ddl sicurezza si terrà la prossima settimana. Intanto a Montecitorio proseguono i lavori dell'Assemblea, impegnata ad esaminare i numerosissimi emendamenti al testo.

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