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Ddl concretezza: i dipendenti pubblici potranno usare i social network durante l’orario di lavoro

“Accantonato” l’emendamento al ddl “concretezza” che prevedeva il divieto di utilizzo dei social network da parte dei dipendenti statali in orario di lavoro. Via libera, invece, alla sostituzione dei cartellini con il controllo delle impronte digitali e dell’iride, nell’ambito della lotta ai “fannulloni” della pubblica amministrazione.
A cura di Redazione
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La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati è alla prese con la discussione degli emendamenti al disegno di legge “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo”. Si tratta del lavoro intorno al testo del disegno di legge approvato il 6 dicembre 2018 dal Senato della Repubblica su cui la maggioranza ha investito molto nell’ambito della crociata contro “i furbetti del cartellino”, guidata dal ministro Giulia Bongiorno. Nel corso dell’analisi odierna, è stato approvato senza sostanziali modifiche l’articolo 2 del provvedimento (ieri c’era stato il via libera all’articolo 1).

Tra gli elementi rilevanti, vi è la possibilità di sostituire il tradizionale cartellino con “sistemi di verifica biometrica dell'identità", ovvero con il controllo delle impronte digitali e dell'iride. Una misura difesa dal ministro Bongiorno, che solo qualche mese fa spiegava: “La rilevazione biometrica delle presenze, non è una misura punitiva, ma un modo per tutelare i dipendenti che lavorano, quelli che non sono fannulloni”. Prevista anche la possibilità “aggiuntiva” di utilizzare sistema di controllo video delle presenze dei dipendenti pubblici.

È stata invece accantonata la discussione sul controverso emendamento, a firma Rampelli e altri, che prevede il divieto di utilizzo dei social network da parte dei dipendenti statali in orario di lavoro. La modifica si propone di cambiare l’articolo 11 del regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, sancendo: “Il dipendente, durante l'orario di lavoro, può utilizzare i social network solo ed esclusivamente per finalità direttamente collegate allo svolgimento della propria mansione. Ogni altra forma di utilizzo è vietata”.

Salvo ripensamenti, dunque, la norma attuale non dovrebbe cambiare.

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