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Ddl Concorrenza, via libera del Senato: ora tocca al governo sciogliere il nodo balneari

Il Senato ha dato il primo via libera al ddl Concorrenza, dopo mesi di stallo e il richiamo di Draghi. Ora il testo passa alla Camera, ma i nodi da sciogliere non sono finiti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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C'è il primo via libera del Parlamento al tormentato ddl Concorrenza. Il Senato ha approvato il provvedimento con 180 favorevoli, 26 contrari e 1 astenuto. Il testo ora passa alla Camera dei deputati, dove è attesa una nuova battaglia, il cui esito non è affatto scontato. Secondo la tabella di marcia del Piano nazionale di ripresa e resilienza la legge va approvata entro il 31 dicembre. Dopo il doppio via libera delle Camere, trattandosi di una legge delega, spetterà al governo scrivere i decreti. L'obiettivo dell'esecutivo è chiudere il provvedimento entro la metà di luglio, in modo da avere poco meno di sei mesi a disposizione per scrivere i decreti delegati. Secondo il piano del ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, l'approvazione alla Camera è prevista a inizio luglio e, dopo ulteriori modifiche, l'ok definitivo è atteso al Senato entro la fine del mese.

Il nodo balneari, su cui si era impantanata la discussione per mesi, alla fine – in sostanza – non è stato risolto. È previsto un risarcimento per gli esercenti che perderanno le concessioni balneari all'asta – a carico di coloro che subentreranno nella gestione – ma spetterà proprio ai decreti delegati stabilire come calcolare questi indennizzi e l'ammontare degli stessi. Inoltre la scadenza delle concessioni – fissata per la fine del 2023 – può slittare fino al dicembre 2024 se ci fossero degli impedimenti oggettivi.

Insomma, dopo mesi di stallo la situazione si è sbloccata anche grazie all'impulso di Draghi, che ha richiamato i ministri all'ordine minacciando di porre la fiducia sul testo se non si fosse trovato un accordo entro maggio. Così la quadra è stata trovata. O meglio, è stata rinviata alla stesura dei decreti. I nodi, però, non finiscono qui. Ora che il testo passerà alla Camera la discussione si riaprirà. Dalla Lega a Leu, diversi deputati promettono battaglia sulla questione taxi. Ci sono diversi punti controversi, dalla "promozione della concorrenza" all'adeguamento "dell’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti".

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