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Ddl anti corruzione: il Pdl blocca tutto ed è scontro alla Camera

E’ ormai scontro aperto in Commissione alla Camera dove il Pdl continua l’ostruzionismo sul ddl anti corruzione, ma Idv, Lega e Udc ritirano gli emendamenti e chiedono il voto immediato.
A cura di Antonio Palma
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Ddl anti corruzione: il Pdl blocca tutto ed è scontro alla Camera

Il Pdl continua a fare ostruzionismo al ddl anti corruzione di cui si sta discutendo nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. Gli esponenti del Popolo della libertà hanno continuato anche oggi  a presentare emendamenti e a fare tantissimi interventi con l’obbiettivo di rallentare i lavori. A nulla è servita la presenza del Ministro Severino, allarmata da quanto già avvenuto nei giorni scorsi, e a causa  della bagarre a Montecitorio c’è stata anche la sospensione della seduta.

Gli altri partiti ritirano gli emendamenti – Contro la situazione che si è venuta a creare si sono scagliati in primis i deputati di Lega e Idv, che insieme all’Udc hanno deciso di ritirare i loro emendamenti e hanno chiesto di velocizzare la discussione per passare al più presto alle votazioni. Intanto anche il Pd si è detto disponibile a ritirare i propri emendamenti, ma vuole avere la certezza che questa scelta possa realmente contribuire a sbloccare la situazione e a rendere più veloce la votazione. Parole al vetriolo quelle del leader dell’Idv,  Antonio Di Pietro "è peggio del '92-'93, mentre la magistratura lavora comprendo il marciume della seconda Repubblica in Parlamento c'è un partito che si sta adoperando per impedire che vada in porto una riforma per combattere i reati contro la pubblica amministrazione" ha detto infuriato l'ex magistrato. Mentre dal Pdl si difendono affermando di non voler fare ostruzionismo, ma di voler solo un’apertura del Ministro della giustizia su questioni che il partito ritiene fondamentali .

Il Ministro Severino tenta la mediazione – Di fronte alla situazione venutasi a creare la seduta è stata anche sospesa e il Ministro Severino ha incontrato i partiti di Maggioranza, Pdl, Pd e Terzo Polo, per discutere e cercare di trovare un accordo in modo che il provvedimento possa essere discusso in Aula, come previsto, il 28 maggio.  Intanto è stato approvato un emendamento del Pd che prevede una pena da 4 a 8 anni in caso di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. I lavori comunque riprenderanno martedì prossimo cercando di velocizzare il tutto, a tal proposito anche il Pesidente Schifani si è detto disponibile a proporre subito il ddl al Senato una volta approvato a Montecitorio.

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