Dazi, Trump dice che i Paesi gli baciano il c**o, Salvini: “Disgustoso, ma trattare col bazooka è da ricovero”

"Ve lo dico io, questi Paesi ci stanno chiamando per baciarmi il culo. Lo stanno facendo. Muoiono dalla voglia di fare un accordo". Si è espresso così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel corso di una cena del National Republican Congressional Committee a Washington, parlando dei Paesi colpiti dai nuovi dazi, che avrebbero contattato la Casa Bianca, intendendo quindi che gli Stati Uniti si trovano in una posizione di forza in questa guerra commerciale.
E la frase ha fatto subito il giro del mondo, arrivando anche alle orecchie dei politici italiani, che perlopiù l'hanno criticata. Soprattutto perché il prossimo 17 aprile Giorgia Meloni ha programmato una visita alla Casa Bianca, proprio per provare a trattare con il presidente Usa, proponendo la formula "zero per zero", sui dazi contro i prodotti industriali.
Il leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo a un evento elettorale alla domanda se l'Italia sia uno dei paesi disposti a ‘baciare il culo' a Trump, come ha detto lo stesso presidente degli Stati Uniti, si è limitato a un rapido commento di pancia: "L'immagine è abbastanza disgustosa. Si va a trattare con prodotti di eccellenza. Le imprese italiane producono qualità, non quantità. Quindi col dialogo penso che potremo tutelare i nostri imprenditori, i nostri lavoratori e i nostri risparmiatori. Se uno pensa di andare a trattare a Washington col bazooka sul tavolo, va ricoverato".
Matteo Salvini è stato tra i primi ad attaccare la dichiarazione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la quale ha evocato l'utilizzo del "bazooka", ovvero lo strumento anti-coercizione (Aci), che è entrato in vigore il 23 dicembre 2023 e che non è mai stato usato fino ad ora, e che comprende la possibilità di tassare i servizi digitali e di escludere le imprese Usa dai mercati pubblici europei. Ursula von der Leyen ha detto che lo strumento è "ancora sul tavolo", aggiungendo però che dice la Commissione spera "di non doverlo usare", se i negoziati andranno a buon fine.
"Se uno pensa di andare a trattare a Washington col bazooka sul tavolo, va ricoverato", ha detto ancora il ministro dei Trasporti e leader della Lega.
Opposizioni: "Salvini e Meloni dileggiati e insultati, fanno i sudditi"
"Trump dice che alcuni leader degli altri Paesi si mettono in fila per andare da lui a baciargli… una parte del corpo. Questa è la fine che fanno i sovranisti nostrani: promettono di pensare all'Italia e finiscono nell'elenco dei.. baciatori. Prima o poi la verità verrà a galla e si capirà che Meloni e Salvini non sono patrioti ma sudditi del sovranista americano", ha scritto sui social il leader Iv Matteo Renzi.
"Le parole di Donald Trump sono gravi e offensive e richiamano una logica feudale, in cui il sovrano pretende che gli si baci la pantofola. E fanno ancora più male se si considera che l'unica strategia messa in campo dal nostro governo è stata quella di elemosinare un incontro alla Casa Bianca", ha detto Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito democratico in commissione Bilancio alla Camera.
"Di fronte alla guerra commerciale lanciata da Trump – ha sottolineato Pagano – l'esecutivo italiano si è mostrato impreparato e incapace di reagire, facendo perdere all'Italia credibilità e autorevolezza sia in Europa sia nel resto del mondo. Colpisce vedere la presidente del Consiglio dei ministri italiano esultare per un appuntamento alla Casa Bianca, mentre Trump non esita a dileggiarla pubblicamente. Ci aspettiamo rispetto qui è in gioco la dignità di un intero popolo e di un continente che ha fatto la storia della civiltà occidentale".
"Meloni, invece di andare a ‘baciare il culo' di Trump, parole sue, promettendo maggiori acquisti di gas e armi Usa come scritto nel piano anti-dazi di Tajani, perché non finanzia l'ombrello a protezione delle imprese italiane usando i miliardi per il riarmo con armi americane? Invece di sottrarre fondi a piani strategici per lo sviluppo nazionale, perché non usa i 7 miliardi che vuole impegnare per comprare altri venticinque F-35 oltre ai novanta già ordinati? Invece di darli all'americana Lockheed Martin lì dia ad alle nostre imprese che rischiano di morire per i dazi del suo amico Trump. Per Meloni è un attimo passare dai baci in fronte ai baci…", hanno dichiarato i parlamentari M5s delle Commissioni Difesa di Senato e Camera, Ettore Licheri, Bruno Marton, Marco Pellegrini, Vittoria Baldino e Arnaldo Lomuti.
"Le parole pronunciate ieri da Donald Trump, ‘kissing my ass', ovvero ‘baciami il culo', rivolte ai Paesi che stanno cercando un confronto sui dazi, sono degne di uno squilibrato – ha detto il leader di Avs Angelo Bonelli – I dazi voluti da Trump sono una vera e propria estorsione contro il mondo intero, frutto del sovranismo e della destra globale di cui Giorgia Meloni è piena espressione e che considera Trump un punto di riferimento politico. Con il ‘kissing my ass' riferito ai paesi che lo stanno cercando Trump ha insultato anche l'Italia".
"Trump – ha aggiunto Bonelli – vuole che l'Italia acquisti gas e armi dagli Stati Uniti, e il nostro governo è pronto ad assecondarlo, come si legge chiaramente anche nel documento sull'export predisposto dall'esecutivo. Mentre aspettiamo che i governi europei decidano come reagire di fronte a queste follie sovraniste, noi cittadini possiamo già iniziare a difendere la nostra dignità e la nostra sovranità. Trump ci ha definiti ‘parassiti'. E allora rispondiamo con un gesto concreto: scegliamo di non acquistare merci Made in Usa. Per questo motivo, come Alleanza Verdi e Sinistra, mettiamo a disposizione dei cittadini l'app trumptax.eu, scaricabile gratuitamente sul proprio telefono: uno strumento semplice, che grazie a uno scanner permette di verificare dove è stato prodotto un bene, aiutandoci a compiere scelte consapevoli. Ad oggi sono già state fatte quasi 40.000 scansioni di cui quasi 3.000 prodotti americani. Difendiamo la nostra economia, i nostri posti di lavoro e la nostra indipendenza da chi vuole colonizzare l'Europa con la forza dell'arroganza".
La frase del presidente Usa è "un'espressione dissuasoria per qualsiasi avvicinamento", anche se, vista "l'altissima posta in gioco per l'ordine internazionale", è meglio "tralasciare" e "appoggiare che l'Unione Europea tenda la mano per cercare di arrivare a un accordo", è il commento della vicepremier spagnola con Delega al Tesoro, María Jesús Montero, in risposta a una cronista. "I dazi in un senso o nell'altro non interessano a nessuno", ha aggiunto, augurandosi anche che "sia possibile arrivare a un accordo", anche se "al momento l'unica espressione che abbiamo è quella che avete sentito".