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Davvero dobbiamo spiegare perché una legge contro l’eterofobia non ha senso?

Non dovrebbe essere necessario spiegare perché una legge contro l’eterofobia sia completamente priva di senso. Quando il testo del ddl Zan è stato depositato in commissione Giustizia alla Camera, Matteo Salvini ha commentato: “Allora presentiamo pure una legge contro l’eterofobia!”. Ma questa, di fatto, non esiste. Già, perché francamente non si è mai visto di un uomo insultato e picchiato per strada semplicemente perché teneva per mano la sua compagna. E in nessun Paese al mondo essere etero è un reato. Lo stesso, purtroppo, non si può dire per l’omosessualità.
A cura di Annalisa Girardi
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Il testo della legge contro l'omofobia, presentato dal deputato dem Alessandro Zan, è arrivato mercoledì scorso in commissione Giustizia alla Camera. È una legge che l'Italia aspetta da 25 anni, durante i quali le storie di aggressioni, violenze tanto fisiche quanto verbali, e discriminazioni non sono mancate. Precisamente, a quanto riporta Arcigay, sono state 138 solamente nell'ultimo anno, tra pestaggi e insulti in luoghi pubblici. Ciò nonostante il leader della Lega, Matteo Salvini, crede che una legge contro l'omofobia non sia necessaria. Anzi, provocatoriamente commenta: "Allora presentiamo pure una legge contro l’eterofobia!". E difende la sua proposta affermando che non ci sia "un pestaggio più grave di un altro, perché non c'è differenza se vengo preso a schiaffi io o un altro". Non solo: per l'ex ministro dell'Interno questa legge sarebbe "una norma pericolosa per tutti, sia omosessuali che eterosessuali" in quanto ci sarebbe il "rischio di sconfinare nell'ideologia". E conclude: "Se viene colpito, picchiato, discriminato un omosessuale o un eterosessuale la via, per quanto mi riguarda, è la galera. L'Italia non discrimina e ci sono già tutte le sanzioni possibili e immaginabili".

Non dovrebbe essere necessario spiegare perché una legge contro l'eterofobia sia non solo priva di senso, ma anche una proposta offensiva verso coloro che quotidianamente si trovano a dover affrontare l'omofobia in ogni sua declinazione. Già, perché francamente non si è mai visto di un uomo insultato e picchiato per strada semplicemente perché teneva per mano la sua compagna. Perché nessun Paese al mondo definisce gli etero come dei fuorilegge e nessuna religione li perseguita. Difficilmente si sentirà al telegiornale di una donna forzata a una "terapia correttiva" dopo essere stata scoperta ad avere una relazione con un uomo. Altrettanto improbabile sarebbe la notizia di un figlio allontanato da casa per essersi trovato una fidanzata. E nessuno impedisce a una coppia etero di sposarsi o di adottare un bambino.

L'eterofobia non esiste

Questo perché l'eterofobia semplicemente non esiste. E affermare il contrario non solo sminuisce quello che è invece, dall'altro lato, un grandissimo problema in termini di libertà personali e diritti civili. Ma vuol dire anche legittimare la violenza. Non è vero che tutti possiamo subire aggressioni senza distinzioni: ci sono persone più vulnerabili di altre, proprio a causa del loro orientamento sessuale, piuttosto che del loro genere o del colore della loro pelle. Sostenere che non serva una legge contro l'omofobia perché anche un etero può essere aggredito per strada, significa minimizzare il problema di discriminazione contro gli omosessuali nel nostro Paese. Significa rifiutarsi di riconoscere che c'è una vittima e c'è un oppressore.

Così facendo, con il gioco del "razzismo al contrario", non si prende posizione contro quella forma di violenza. Che viene negata proprio perché privata del proprio nome. Certo che può capitare che un ragazzo etero venga preso a pugni mentre è al bar, ma difficilmente lo sarà a causa del suo orientamento sessuale. Che è precisamente il motivo per cui abbiamo bisogno di una legge contro l'omofobia. Lo stesso vale per i femminicidi o l'apartheid: ridurre questi fenomeni a violenza generalizzata vuol dire chiudere gli occhi quella che è la realtà. Sul sistema patriarcale che ancora viene legittimato in Italia, piuttosto che sulla deriva razzista che ha preso il Paese.

L'omofobia invece è realtà, e va condannata

Una proposta di questo tipo, in fin dei conti, non poteva che arrivare da un uomo bianco, etero, occidentale. Che non si è mai trovato faccia a faccia con la discriminazione e l'oppressione, rispetto al suo genere, piuttosto che alla sua razza o al suo orientamento sessuale. Non esiste alcun Paese al mondo che consideri l'eterosessualità un reato. Invece, l'omosessualità continua ad essere un reato in 72 Stati, in alcuni casi anche punito con la pena capitale. E anche dove non è così, non sempre chi ama una persona dello stesso sesso gode di tutti i diritti civili che spettano a ogni essere umano. Basti pensare che anche in Italia le unioni gay sono state consentite solo a partire dal 2016. Ed è solo dalla metà del ventesimo secolo che l'omosessualità ha smesso di essere considerata una malattia mentale: venne cancellata dalla Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death solo il 17 maggio del 1990, data che oggi celebriamo come la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.

Fonte: Human Dignity Trust(https://www.humandignitytrust.org/lgbt-the-law/map-of-criminalisation/)
Fonte: Human Dignity Trust
(https://www.humandignitytrust.org/lgbt-the-law/map-of-criminalisation/)

Una legge contro l'eterofobia, quindi, non ha alcun senso per un motivo semplice. Perché diversamente dall'omofobia, questa non esiste. Inoltre non è chiaro di quale pericolosa deriva ideologica parli Salvini. Forse quella per cui a chiunque debba essere riconosciuto il diritto di amare liberamente? Che, tra l'altro, proteggerebbe anche una persona eterosessuale in seguito a un (improbabile) attacco a causa del suo orientamento. Il disegno di legge Zan ha infatti come obiettivo la modifica degli articoli del codice penale che puniscono i reati di odio, comprendendo anche quelli basati "sul genere, l’orientamento sessuale e l’identità di genere". Senza discriminazioni.

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