Giorgio Napolitano sa come premiare le persone. Per questo motivo, prima di lasciare il Quirinale ha inteso donare un gentile cadeaux a Davide Serra, patron del fondo di investimento Algebris, noto alle cronache politiche per essere uno dei finanziatori della ‘Leopolda', la manifestazione fiorentina di Matteo Renzi e per aver avuto una holding nel paradiso fiscale delle Cayman, poi chiusa. E così il presidente emerito prima di far fagotto dal Colle ha inteso fregiare il renziano della prim'ora dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica. Il sito web del Quirinale ci spiega che si diventa commendator tal dei tali per «benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».
Chi potrà mai spiegarci com'è possibile che l'uomo della seguente affermazione pubblica (Leopolda, 2014): «Il diritto di sciopero dovrebbe essere molto più regolato, prima che tutti lo facciano random. Volete scioperare? Fatelo tutti in un giorno» possa ottenere una onorificenza di Stato? Saremmo ben lieti di ascoltare. Nel frattempo, alziamo gli occhi al cielo chiedendoci perché.