Ennesima tegola in casa Lega Nord. Dopo le indiscrezioni e le inchieste che hanno travolto il "Cerchio Magico", il Carroccio deve fare i conti con l'ennesima dimissione "eccellente". Infatti dopo mesi di tira e molla il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Davide Boni ha anticipato la volontà di lasciare l'incarico. Si tratterebbe di una decisione presa per "ragioni strettamente personali", che non ha riferimento diretto con eventuali pressioni dai vertici della Lega Nord. Insomma, non l'ennesima vittima delle pulizie di primavera di ispirazione maroniana, ma una presa d'atto della portata e del peso dell'indagine in corso, che coinvolge a vario livello altri esponenti della Giunta guidata da Roberto Formigoni. Del resto, come sottolineato dall'ormai ex vice Presidente del Consiglio, le dimissioni arrivano "in funzione di quanto ha fatto il mio segretario federale, Umberto Bossi, che ha fatto un passo indietro per agevolare una serena condizione politica per il movimento, faccio anch'io un passo indietro, precisando che nessuno me l'ha mai chiesto, in totale autonomia".
Inchieste che hanno colpito il cuore del sistema "lombardo", ma che non scalfiscono la sicurezza del Governatore Formigoni, il quale ha già anticipato la volontà di continuare a guidare la Regione fino al termine di scadenza naturale del proprio mandato, nonostante le polemiche e le richieste dell'opposizione e di parte dell'opinione pubblica. Va ricordato che Boni è sotto inchiesta con le accuse di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, nell'ambito di una indagine più ampia su un presunto giro di mazzette distribuite a funzionari pubblici e politici per la concessione di licenze e permessi di costruzione in alcuni comuni lombardi.
