David Sassoli rinuncia al bis da presidente del Parlamento europeo, non correrà per la rielezione
Niente bis per David Sassoli. Il presidente del Parlamento europeo rinuncia a ricandidarsi per essere rieletto a metà gennaio, quando si rivoterà a metà mandato. L'incarico, infatti, dura due anni e mezzo e all'inizio della legislatura europea era stato decisa la staffetta tra un esponente dei Socialisti e democratici (S&D), ovvero Sassoli, e uno del Partito popolare europeo (Ppe), i due gruppi più numerosi della cosiddetta maggioranza Ursula. Poi la candidatura dei popolari aveva cambiato le carte in tavola: la scelta è ricaduta su Roberta Metsola, maltese e fortemente conservatrice, con posizioni discutibili sull'aborto (che sull'isola è incredibilmente ancora illegale).
Il presidente del Parlamento europeo uscente ha spiegato in un tweet: "Ringrazio per le tante sollecitazioni, ma ho deciso di non ricandidarmi alla presidenza del Parlamento europeo. Il fronte europeista rischierebbe di dividersi, e sarebbe andare contro la mia storia, le nostre convinzioni, le nostre battaglie. Non posso permetterlo". I Socialisti e democratici non presenteranno perciò alcun candidato per l'elezione del prossimo presidente dell'Europarlamento. Oltre alla maltese Metsola del Ppe, in corsa ci sono Kosma Zlotowski per l'Ecr, i conservatori di cui fa parte Fratelli d'Italia, e Sira Rego per la Sinistra Gue.
Intervistato dal Corriere della Sera, Sassoli ha dettato la linea per i prossimi passi da fare dopo la sua uscita di scena dalla presidenza: "Indietro non si torna e la maggioranza deve dire che la stagione del rigore è definitivamente chiusa – ha spiegato – Ora tutti sembrano aver capito che questa è la grande partita per non lasciare alle future generazioni il peso di un fallimento e accompagnare la transizione". Si congratula con lui il suo segretario di partito, Enrico Letta: "Una scelta che ti fa onore – scrive il leader del Pd – La scelta di chi antepone l'interesse delle istituzioni alle proprie legittime ambizioni personali". Chissà che ora, per Sassoli, non si apra la strada verso un'altra presidenza: il Quirinale.