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Datemi un motivo per votarvi: mettete Beauty al centro del vostro programma

La storia di Beauty, picchiata dal titolare perché chiedeva un salario per il suo lavoro, dovrebbe essere la bussola del centrosinistra, invece tutto tace (e non capisco perché dovrei votarli).
A cura di Saverio Tommasi
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Beauty, la ragazzi di Soverato picchiata dal titolare
Beauty, la ragazzi di Soverato picchiata dal titolare

Avete presente Beauty, la ragazza nigeriana che a Soverato in Calabria è stata aggredita dal titolare del lido per cui lavorava, perché chiedeva – udite, udite! – che il suo lavoro da lavapiatti fosse pagato?

Seriamente: non l'ho visto solo io quel video, vero? Ha girato ovunque. È quello in cui lei riceve botte, insulti e minacce dal titolare.

Io mi chiedo: quel video lo avranno visto anche i leader dei partiti che il 25 settembre ci chiedono il voto?
O forse i social network dei leader di partito sono bloccati come in Cina, forse per i leader di partito certi video sono censurati come su quei telefonini che si danno ai bambini perché non si spaventino scoprendo la realtà intorno a loro?

Perché quella realtà l'hanno creata proprio loro: la classe politica. Il tema dello sfruttamento sul lavoro non è come un tubo che si rompe, non ha niente a che vedere con la casualità. Sono scelte politiche precise, mirate, soppesate e poi prese. E qualcuno con quelle scelte ci ha guadagnato: i disonesti.

Lo sfruttamento sul lavoro è un problema prettamente politico ancora prima che sociale, ad esempio: la mancanza di ispettori sul lavoro è una scelta, non saprei come chiamarla altrimenti.

Perché oggi il tema dello sfruttamento del lavoro non è al centro di ogni dibattito? Perché l'unico centro di cui parla il centrosinistra è Calenda?

Dov'è il centrosinistra di fronte a questi accadimenti? Toc! Toc! Ehi! Cucù. C'è nessuno?

Non sentite anche voi il frastuono del silenzio?

Dov'è la destra io lo so: come sempre sta con il più forte, che anche in questo caso è il titolare. Un titolare uomo, bianco, possidente e capace di menare le mani, come si dice dalle mie parti.

La destra non sta con lui istituzionalmente, non sono mica scemi i leader di destra, tutt'altro: sono intelligenti fino al modello. Però ci sta nei fatti: chiedono braccia e si disinteressano se a quelle braccia sono attaccati dei corpi e insieme formano delle persone. La destra sta con la sponsorizzazione degli stage, i tirocini, oppure il lavoro gratuito "per imparare il mestiere". E che lo sfruttato ringrazi pure la mano di chi tiene il bastone.

La destra sta come sempre con i più forti ogni volta che chiede di abolire il reddito di cittadinanza, una forma di libertà economica minima che in molti casi permette alle persone di non essere ricattabili.
Oppure sta con il più forte tutte le volte che banalizza la richiesta di diritti di una minoranza, quando irride il femminile nelle professioni, non vuole il salario minimo, oppure quando propone una tassazione uguale indipendentemente dai guadagni, abolendo di fatto la progressività delle imposte.

Per questo io oggi mi rivolgo soprattutto alla sinistra: non è lei che dovrebbe stare con gli sfruttati? Perché dove sta la destra lo sappiamo, ma la sinistra esiste ancora o ha esalato l'ultimo respiro qualche anno fa?

Il centrosinistra non dovrebbe proteggere i non protetti, gli ultimi della fila? E allora quand'è che ha smesso di farlo, perché non mi avete avvertito? Potevate dirlo: "Preferiamo i cuscini di velluto ai picchetti fuori dalle fabbriche. Scusateci, forse ora vi facciamo schifo però almeno siamo onesti: di sinistra non ci è rimasto più neanche il colore delle mutande".

Mi sarei arrabbiato, certo, ma almeno sareste stati chiari. L'arrabbiatura mi sarebbe passata in fretta. Invece siamo ancora qui, con voi che vi chiamate "centrosinistra" e noi che aspettiamo che facciate qualcosa che corrisponda al vostro nome.

Una ragazza sfruttata di 25 anni, picchiata, umiliata, che se non avesse avuto la prontezza di fare quel video neanche avremmo mai saputo della sua esistenza, perché non è una vostra battaglia? Perché le sue istanze stanno fuori dal vostro programma politico, relegate in un cantuccio quando va bene?

Perché, carissimo centrosinistra, io oggi dovrei votarti?

Se non batti un colpo su questa storia, cosa ci stai a fare?

Beauty, 25 anni e un figlio di quattro anni e mezzo, non è un caso isolato. E quel titolare non è una mela marcia. In Italia c'è un intero frutteto coltivato con l'idea di un'impunità di fondo, e ora sta dando i suoi frutti.

Sono mesi che centinaia di imprese dicono di non trovare lavoratori, e poi scopriamo contratti inesistenti oppure a cifre così basse che per fortuna (sì, per fortuna!) non trovano nessuno. Così ci sarà uno schiavo in meno e un padrone insoddisfatto in più.

Lo sfruttamento di Beauty non è un effetto collaterale del capitalismo, è il capitalismo. E non si può rappresentare la sinistra senza pensare di metterlo almeno in discussione, almeno vederne le crepe, raccontarne le storture. Abbiamo l'alternativa? Io non ce l'ho, ma certamente com'è ora il mondo non funziona.

In Italia – secondo l'Istat – ad aprile abbiamo raggiunto il numero massimo di contratti a termine. La disoccupazione giovanile è al 25% e il numero di impoveriti non è mai stato così alto. Persone che hanno smesso di curarsi, comprare le medicine, viaggiare o leggere un libro, sono ancora di più.

Siamo qui – nel 2022 – a chiedere alla politica di occuparsi di coloro che vengono sfruttati, ci rendiamo conto? Nel 2022 dovevamo costruire i villaggi su Marte – secondo le previsioni del 1960 – e invece abbiamo Salvini che prenota il posto da Ministro degli Interni "per bloccare gli sbarchi", e il PD che lo accusa di non avere rimpatriato abbastanza persone come aveva promesso.

"Che impertinenza questa Beauty – vero, signora Contessa? – una lavoratrice che addirittura pretende il salario per un lavoro svolto, che addirittura pretende di non essere sfruttata. Signora Contessa, che disastro! Chissà dove andremo a finire, con tutti questi ne*ri che arrivano e pretendono di trovare condizioni migliori di quelle nei lager libici".

Viviamo in un modo barbaro, e vorremmo votare qualcuno che si proponesse di cambiarlo. Vorremmo qualcuno che ci parlasse di sogni, di liberazione dei più deboli e non dai più deboli. Vorremmo che la povertà fosse considerata un problema, e non i poveri.

Vorremmo che il centrosinistra ci credesse davvero a un altro mondo possibile. Del resto cos'altro dovrebbe essere la sinistra, se non rimettere al centro la dignità delle persone e dell'ambiente?

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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