Datagate, lo scandalo internazionale può travolgere anche l’Italia
Il datagate è lo scandalo internazionale che rischia di travolgere non solo la privacy, ma anche la sicurezza degli Stati. Il direttore del Guardian ha dichiarato che il giornale ha pubblicato solo l'1 per cento di quello che gli ha passato Edward Snowden, l'ex dipendente della Cia che ha fatto scoppiare lo scandalo nel giugno scorso. In questo pericoloso scandalo è coinvolta anche l'Italia: ne parliamo a Fanpage con Angelo Tofalo, deputato del M5S e membro del Copasir.
"La Nsa non sa cosa Snowden ha in mano – afferma Tofalo – Letta non sa ciò che l'America sa. Cose certe, ce ne sono ben poche, Vincent Cannistraro, ex capo della Cia per l'Italia ha dichiarato che anche l'Italia utilizza programmi di ricerca massiva come fa l'Nsa. Notizia non smentita da nessuno".
Dopo lo scandalo, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha istituito una task force per mettere dei vincoli alla raccolta di dati e provare ad arginare la diffusione di dati personali in maniera massiva. L'amministrazione Obama sta pensando seriamente di offrire a Edward Snowden, la talpa del Datagate, un'amnistia se fosse disponibile a consegnare tutti i documenti che ha sottratto alla Nsa ancora in suo possesso e non ancora diffusi al pubblico. Intanto, l'Italia prova a correre ai ripari: il sottosegretario con delega all'intelligence Marco Minniti ha annunciato che il Piano nazionale per la sicurezza cibernetica sarà licenziato entro la fine dell'anno. Ma ammette: "In Italia c'è stata una generale sottovalutazione del problema. Un attacco cibernetico può mettere in ginocchio il Paese".