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Daspo per i manifestanti violenti, proposta dei sindacati di Polizia al governo (che valuta l’ipotesi)

I sindacati di Polizia hanno chiesto al governo di introdurre il Daspo per i manifestanti violenti. Il governo sarebbe disposto a valutare l’ipotesi. Gasparri: “Sosterremo la misura e continueremo ad opporci all’assurda richiesta dei codici identificativi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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All'incontro di oggi a Palazzo Chigi i sindacati di Polizia hanno chiesto al governo di introdurre il Daspo anche per i manifestanti violenti, sulla scia della misura prevista per i tifosi negli stadi.

La proposta è stata avanzata questa mattina dai rappresentanti delle organizzazioni, tra cui il Siap, alla premier Giorgia Meloni, al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Stando a quanto riferito dagli stessi sindacati, ci sarebbe stata disponibilità a valutare la misura.

L'ipotesi è stata definita "vergognosa" da Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell'Unione degli studenti, che chiede invece "codici identificativi sulle divise e sui caschi delle forze dell'ordine". La proposta, spiega Chiesa, arriva "a seguito di una serie di episodi che dimostrano che violenti non sono gli studenti ma le forze dell'ordine, sono anni che denunciamo la sproporzionata ed esagerata violenza delle forze dell'ordine contro i manifestanti pacifici che scendono in piazza esercitando i loro diritti. Servono invece codici identificativi sulle divise e sui caschi delle forze dell'ordine mentre il governo inasprisce le misure repressive; pensiamo bisogna intervenire in senso contrario, facendo sì che il paese sia palestra di democrazia in cui si può manifestare liberamente".

Ma al momento una concreta possibilità di introdurre i codici identificativi sulle divise e sui caschi delle forze dell'ordine secondo i sindacati non ci sarebbe: "Non si è parlato del codice identificativo, su cui noi non rinunciamo alla discussione. Siamo disponibili a parlarne, ma non ci può essere rapporto paritario fra chi garantisce tutti i cittadini e chi manifesta in maniera violenta. Siamo disponibili a discuterne, ma non ci sono le condizioni sociali e politiche in questo momento per avviare un ragionamento sui codici identificativi tra polizia e carabinieri, alla Finanza già ce l'hanno, e gli ordini di servizio sono chiari", ha detto Giuseppe Tiani, segretario del Siap, al termine dell'incontro fra il governo e i sindacati di Polizia.

Le reazioni alla richiesta del Daspo per i manifestanti

"Apprendiamo che il Governo sarebbe disposto a valutare la proposta di istituire un Daspo da applicare ai manifestanti ‘violenti'. È un terreno pericoloso, non si possono vietare i diritti costituzionali sulla libertà di manifestare il proprio pensiero attraverso un atto amministrativo come è il Daspo. Auspichiamo che il Governo non voglia avventurarsi lungo questa strada di contrapposizione frontale verso chi sente il bisogno di manifestare", ha commentato il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Commissione Affari costituzionali della Camera, Zaratti.

"L'incontro di oggi della Presidente del Consiglio con i rappresentanti sindacali del comparto sicurezza è stata l'ennesima iniziativa di vuota propaganda. Con la Presidente Meloni che prova a sfruttare le forze di polizia per la polemica politica. Cosa che non stupisce, ma che dovrebbe essere accuratamente evitata perché profondamente sbagliata. E lo fa sostenendo che ci sarebbe una campagna denigratoria contro le forze dell'ordine orchestrata dalla sinistra. E in questo modo prova a gettare nel tritacarne mediatico anche prese di posizione e pareri ben più autorevoli dei nostri", ha detto il deputato Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Pd già viceministro degli interni.

"Nella seduta alla Camera della settimana scorsa abbiamo attaccato il Governo denunciando gli 800 giorni di ritardo per il rinnovo del contratto di lavoro delle Forze dell'Ordine, gli straordinari non pagati da quasi due anni e l'assenza di un piano straordinario di assunzioni. Poche ore dopo, incalzato dai fatti messi in luce, il Ministro Piantedosi ha annunciato che si sarebbe fatto un incontro a breve su questi temi con la Presidente Meloni. Oggi quell'incontro si è fatto. Ma non c'è stato alcun tipo di impegno su risorse aggiuntive per il contratto nazionale e per il lavoro già svolto o su iniziative per migliorare il benessere degli agenti, come le abitazioni o l'assistenza psicologica. Niente. Niente di niente. Solo slogan vuoti, il tentativo di presentarsi alle forze di polizia come l'unica di cui si possano fidare. Senza mancare di promettere Daspo a tutti, che tanto non costano niente. Riteniamo irresponsabile e grave il tentativo, in atto da diverse settimane, di mettere in cattiva luce alcune forze politiche e una parte molto consistente di opinione pubblica davanti a una categoria così importante e che svolge un ruolo così delicato come quella delle forze dell'Ordine".

Dalla maggioranza invece arrivano reazioni positive alla proposta dei sindacati: "L'incontro tra il governo e i sindacati delle forze dell'ordine in un momento molto delicato come questo è un segnale davvero positivo", ha scritto in una nota il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri. "Gli argomenti trattati, da sempre al centro delle proposte di Forza Italia, come la necessità del rinnovo del contratto per il personale, o le questioni legate alle manifestazioni che stanno riempiendo le cronache di questi giorni, sono stati trattati in maniera serena e costruttiva" ha aggiunto.

"Forza Italia è da sempre a fianco degli agenti e sosterrà il governo per dare le giuste risposte a queste istanze. E non indietreggeremo di fronte alle polemiche di chi sostiene fazioni violente e punta il dito sempre e comunque contro gli servitori dello Stato. Per questo sosterremo l'eventuale daspo per i manifestanti violenti e continueremo ad opporci all'assurda richiesta dei codici identificativi che non farebbero altro che moltiplicare strumentali accuse ai danni di chi, ogni giorno, scende in strada per difendere la sicurezza dei cittadini" ha concluso Gasparri.

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