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News sul caso Daniela Santanchè

Daniela Santanchè verso il processo, rimandata l’udienza per falso in bilancio: cosa rischia la ministra

Oggi, giovedì 17 ottobre, avrebbe dovuto tenersi l’udienza per falso in bilancio sul caso Visibilia in cui è coinvolta la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. L’udienza però è saltata poiché la giudice era malata: è stata aggiornata al 30 ottobre. A questo filone si aggiunge quello per truffa ai danni dell’Inps. Alla gup spetterà decidere se la ministra sarà chiamata ad affrontare un processo.
A cura di Giulia Casula
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Onorevole Daniela Santanchè
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AGGIORNAMENTO: L'udienza preliminare per falso in bilancio sul caso Visibilia in cui è coinvolta la ministra del Turismo Daniela Santanchè non si è tenuta. Avrebbe dovuto svolgersi il 17 ottobre, ma la giudice che avrebbe dovuto presiedere si è ammalata. Per questo, l'udienza rimandata al 30 ottobre.

Quella di oggi avrebbe riguardato solo uno dei due filoni d'inchiesta legati al gruppo Visibilia dal momento che Santanché è indagata anche per truffa ai danni dell'Inps. La ministra dunque, rischia di andare a processo: per il reato di falso in bilancio è la reclusione da 1 a 5 anni, che possono arrivare fino a un massimo di 8 per le società quotate in borsa. Ad ogni modo, la decisione del gup dovrebbe arrivare non oltre il 26 novembre, data dell'ultima udienza fissata in calendario.

Cosa succederà nell'udienza del 30 ottobre e di cosa è accusata Santanchè

Daniela Santanché è accusata di falso in bilancio insieme ad altre 16 persone (tra cui anche il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero) e tre società.

In particolare, l'ipotesi di reato riguarda i bilanci della società Visibilia Editore per gli anni dal 2016 al 2022. Secondo i pm la ministra avrebbe gestito in modo poco trasparente le sue tre società riconducibili al gruppo Visibilia, falsificandone i bilanci.

L'indagine era partita alla fine del 2022 a seguito dell'esposto presentato da soci di minoranza della Visibilia Editore, di cui l'esponente di Fdi è stata presidente fino al 23 gennaio di quell'anno. Secondo l'accusa, la formazione dei bilanci "avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Visibilia Editore, a partire dal bilancio 2016, per Visibilia Srl, a partire dal bilancio 2014 e per Visibilia Editrice, dal bilancio 2021".

Cosa rischia la ministra del Turismo

A luglio la Procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio per la ministra nell'ambito dell'inchiesta sul dissesto di Visibilia. Ora sarà il gup a decidere se la ministra andrà a processo o meno. In tal caso la ministra potrebbe essere chiamata a dimettersi, ipotesi finora esclusa da Santanché, nonostante le pressioni da parte delle opposizioni.

Per il reato di falso in bilancio, disciplinato dall'articolo 2621 del codice civile è prevista la reclusione da 1 fino a 5 anni per gli amministratori o i dirigenti che "al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci […] consapevolmente espongono fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore".

Nel caso in cui il reato sia di lieve entità, la pena è ridotta da 6 mesi fino a 3 anni di reclusione.

La vicenda della gestione contabile del gruppo Visibilia, cosa è successo

Ad accendere i riflettori sulla gestione contabile del gruppo Visibilia era stata un'inchiesta di Report, dedicata alle attività imprenditoriali della ministra, che aveva raccontato di alcune operazioni irregolari e poco trasparenti.

Al momento, la ministra è indagata sia per falso in bilancio che per truffa ai danni dell'Inps. Durante la pandemia infatti, alcuni dipendenti di Visibilia sarebbero stati messi in cassa integrazione senza averli avvisati.  A loro insaputa dunque, i collaboratori avrebbero continuato a lavorare anche se non erano tenuti a farlo. Nel frattempo l'azienda avrebbe beneficiato dei contributi statali previsti dal governo Conte.

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