Dall’inizio della guerra sono più di 116mila i profughi che hanno richiesto la protezione temporanea
In Europa, grazie all'attivazione della direttiva 55/2001, a tutti i profughi in fuga dall'Ucraina viene riconosciuta la protezione temporanea. Si tratta di una svolta storica l'accordo raggiunto a Bruxelles, perché la direttiva non era mai stata applicata. I Paesi membri hanno deciso di attivarla per gestire l'afflusso massiccio di sfollati che per via del conflitto armato.
Dallo scoppio della guerra sono entrati nel nostro Paese 127.997 ucraini, 121.124 dei quali alla frontiera e 6.873 controllati dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Sul totale dei profughi 67.124 sono donne, 19.284 uomini e 41.589 minori. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Ma quanti di loro hanno richiesto la protezione temporanea? Secondo gli ultimi dati ufficiali del Viminale, sono in tutto 116.955 gli ucraini che hanno richiesto la protezione temporanea. Le restanti 11mila persone, sul totale degli arrivi dal Paese invaso, che ancora non hanno fatto domanda in Questura potrebbero farla nei prossimi giorni, oppure hanno un altro tipo di protezione.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Eurostat, relativi però a marzo 2022, passando in rassegna gli Stati membri dell'Ue (per i quali erano disponibili i dati di quel periodo), è la Polonia il Paese ad aver rilasciato il più alto numero di status di protezione temporanea agli ucraini (675 085). Al secondo posto troviamo la Repubblica Ceca (244 650) e la Slovacchia (58 750).
Chi può richiedere la protezione temporanea
La protezione temporanea per chi è fuggito dall'Ucraina ha durata di un anno (il Consiglio non ha previsto una data di conclusione della misura, che è partita il 4 marzo 2022) e può essere ulteriormente prorogata di un altro anno e, in via straordinaria, di un ulteriore anno, su richiesta della Commissione.
Viene concessa a tutti gli ucraini e a tutti coloro che risiedevano in modo stabile in Ucraina (esclude però gli studenti che si trovavano nel Paese e tutte le persone provenienti da Paesi terzi). Include i cittadini di Paesi terzi o gli apolidi che beneficiano della protezione internazionale in Ucraina e i loro familiari, se risiedevano nel Paese prima del 24 febbraio 2022. Per i cittadini di Paesi terzi che risiedevano in Ucraina prima del 24 febbraio con un permesso di soggiorno permanente e che non possono ritornare in sicurezza nel loro Paese, gli Stati membri "applicano la protezione temporanea o una protezione adeguata in base al loro diritto nazionale".
Con il Dpcm del 28 marzo 2022 il governo italiano ha deciso di non riconoscere la protezione temporanea ad altre due categorie di persone, per le quali il Consiglio Ue aveva lasciato agli Stati membri la facoltà di riconoscerla, e cioè apolidi e cittadini di Paesi terzi diversi dall’Ucraina regolarmente soggiornanti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 sulla base di un permesso di soggiorno valido non permanente, rilasciato conformemente al diritto ucraino e che non possono ritornare in condizioni sicure e stabili nel proprio paese di origine; e persone fuggite dall'Ucraina non molto tempo prima del 24 febbraio 2022 o che si trovavano nel territorio dell'Unione (per esempio in vacanza o per motivi di lavoro) a ridosso di tale data e che, a causa del conflitto armato, non hanno potuto far ritorno in Ucraina.