Dalla Somalia al parlamento Ue, la storia di Magid: “Ho bannato Trump, ora sfido Salvini”
La storia di Magid Magid – inglese, 30 anni, eletto eurodeputato con i Verdi alle ultime elezioni europee – è già di per sé un manifesto politico. Nato in Somalia, Magid è arrivato in Gran Bretagna come rifugiato all'età di 5 anni. È cresciuto in un ambiente difficile nei sobborghi della città di Sheffield, ha iniziato a impegnarsi per la cosa pubblica nel periodo dell'università Nel 2016 è diventato consigliere comunale e nel 2018 ha assunto l'incarico di "Lord Mayor" della città di Sheffield (un ruolo con funzioni cerimoniali e di rappresentanza assegnato a rotazione annuale tra i membri eletti nel Consiglio Comunale).
È nella veste di "Lord Mayor" che il nome di Magid è arrivato alla ribalta nazionale, quando nel luglio del 2018, alla vigilia della visita di Donald Trump nel Regno Unito, ha dichiarato il presidente Usa persona non gradita a Sheffield proibendoli l'ingresso in città. "Sheffield è fiera di essere un luogo accogliente e tollerante – spiega l'ex sindaco -, e per me era importante affermare che chi ha posizioni razziste e misogine non è il benvenuto in città".
Anche il look di Magid è completamente diverso da quello tradizionale. Nelle sue prime sedute al parlamento europeo si è presentato in T-shirt, cappellino da rapper, catena al collo e pantaloni corti. Nel giorno del suo esordio a Strasburgo, un funzionario del parlamento lo ha avvicinato per chiedergli di lasciare l'edificio, scambiandolo per un intruso. L'episodio ha suscitato polemiche perché non è solo l'abbigliamento del neo-deputato a essere differente da quello degli altri: Magid è anche uno dei soli 36 europarlamentari rappresentante di "minoranze etniche". "Alcune persone odiano vedere uno come me, arrivato in Europa come migrante e diventato ora un rappresentante eletto, non capiscono come sia possibile", dice Magid. E prosegue: "Io però sono solo una delle storie, ce ne sono tante altre. Se vogliamo che l'Unione Europea rifletta davvero quello che è oggi il continente, anche il modo in cui è composto il parlamento dovrà cambiare".
Nelle sue prime dichiarazioni da parlamentare europeo, Magid Magid ha sfidato Salvini e gli altri leader sovranisti ("abbiamo una storia migliore di loro da raccontare") e si è fatto portavoce delle preoccupazioni per il cambiamento climatico, tema che in molti Paesi dell'Unione ha determinato il successo dei Verdi nelle urne il 26 maggio. Sul futuro dell'europarlamentare britannico, tuttavia, pende la spada di Damocle della Brexit. Se davvero il 31 ottobre la Gran Bretagna dovesse lasciare la Ue, Magid rimarrà a Bruxelles solo pochi mesi. Lui però si dice fiducioso: "Sono convinto che non usciremo, presto o tardi ci renderemo conto che non possiamo lasciare la decisione a Westminster ma dobbiamo far scegliere il popolo cosa fare, che sia con le elezioni o con un nuovo referendum"