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Dalla manifestazione di Roma le 5 richieste delle Sardine: “Abolire i Decreti Salvini”

Dal palco di piazza San Giovanni a Roma parte la “fase due” del movimento delle Sardine, pronto ad organizzarsi per fare poche ma puntuali richieste alla classe politica. Le prime cinque le ha elencate il portavoce Mattia Santori dal palco e hanno a che fare con l’odio seminato sui social network, la propaganda politica e l’abrogazione dei Decreti Sicurezza di Matteo Salvini.
A cura di Valerio Renzi
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Un momento della manifestazione delle Sardine oggi in piazza San Giovanni
Un momento della manifestazione delle Sardine oggi in piazza San Giovanni
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Obiettivo raggiunto: piazza San Giovanni traboccava oggi pomeriggio di almeno 100.000 Sardine. Il movimento nato a Bologna qualche settimana fa, dopo aver attraversato tutta la Penisola ha superato oggi il test più difficile: riempire una delle storiche piazze delle manifestazioni a Roma. Una manifestazione che preannuncia nelle intenzioni degli organizzatori il passaggio a una nuova fase delle Sardine: dalla protesta spontanea all'organizzazione in comitati sui territori per chiedere alla politica poche cose, ma precise.

Cinque delle richieste che le Sardine fanno ai politici e alla politica, in primis evidentemente al Movimento 5 Stelle e al Partito Democratico che si trovano insieme al Governo, le ha scandite dal palco di San Giovanni Mattia Santori, il 32enne diventato il volto più noto e il riferimento pubblico e mediatico delle Sardine. "Chi è eletto faccia politica nelle sedi istituzionali. – ha spiegato al microfono – I ministri comunichino solo attraverso i canali istituzionali. Ci sia trasparenza nell'uso dei social network e su chi finanzia le pubblicazioni da parte dei politici. La violenza verbale sia equiparata alla violenza fisica. Abrogare il decreto sicurezza, servono leggi che non mettano al centro la paura".

Quattro delle richieste su cinque hanno con la propaganda politica e la sua virulenza, contro i messaggi di odio che la caratterizzano e che hanno provocato la reazione di moltissimi cittadini di età e sensibilità diverse che hanno deciso di scendere in piazza. C'è poi la richiesta di abrogare i Decreti Sicurezza firmati da Matteo Salvini. Una scelta rispetto alla quale il governo tentenna: da una parte il M5s in difficoltà nello sconfessare l'azione intrapresa nella prima parte della legislatura, dall'altra il PD che con tentenna nell'imporre una chiara discontinuità. Quel che è certo è che la questione non è in cima alle priorità della già litigiosa coalizione che ha votato la fiducia al Conte Bis.

A Santori risponde indirettamente il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti: "Grazie per aver reso Roma così bella, per la passione che ci mettete, per chiedere con tanta forza un'idea di politica inclusiva e sana. Belle le proposte che avete lanciato, faremo di tutto per metterle in atto ed essere all'altezza del vostro impegno. Cambiamola insieme, la nostra bella Italia".

Sul palco la manifestazione è stata aperta dalla presidente nazionale dell'Anpi Carla Nespoli, un'indicazione chiara sull'antifascismo come bussola imprescindibile del movimento nato come reazione alla propaganda della Lega e di Matteo Salvini, dopo le polemiche sulla possibile presenza o meno a titolo individuale di esponenti di CasaPound nella piazza. Alla fine dell'estrema destra come era naturale nessuna traccia, neanche per qualche provocazione a uso e consumo dei media, ma è risuonata continuamente Bella Ciao cantata da un lato all'altra della piazza. Tra gli interventi anche quello di Pietro Bertolo, il medico di Lampedusa eletto come eurodeputato indipendente nelle liste del Partito Democratico

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