Dalla festa dei figli d’Italia a quella del panettone: tutte le giornate proposte dal governo Meloni
C'è quella dedicata al panettone italiano, quella pensata per celebrare gli "antichi mestieri", quella sulla scrittura a mano e quella in memoria del calendario gregoriano. Arrivano circa ad ottanta i disegni di legge presentati in questa legislatura che propongo di istituire ricorrenze dedicate a qualcosa da ricordare o festeggiare.
Per la maggior parte si tratta di giornate nazionali e non di veri e propri giorni festivi, come ad esempio il 2 giugno o il 25 aprile. Ma alcune di queste sono già state approvate e tante altre sono in corso di esame alle commissioni di Camera e Senato.
I temi sono i più disparati, ma a destare particolare curiosità sono soprattutto alcune proposte presentate dai partiti di maggioranza. Ad esempio, la deputata di Fratelli d'Italia Daniela Dondi propone di istituire la giornata nazionale del panettone italiano, in quanto "icona del made in Italy" si legge. Ma non a dicembre, in prossimità delle vacanze natalizie, quando si è soliti consumare tale prodotto, bensì il 24 luglio.
Sempre dal partito della premier, c'è chi vorrebbe istituire la giornata nazionale della scrittura a mano. Il ddl, firmato dalla deputata Monica Ciaburro, è stato depositato lo scorso anno e attualmente si trova in corso di esame. Ancora, la senatrice meloniana Anna Maria Fallucchi ha proposto di dedicare un giorno alla promozione degli abiti storici e la pdl è ora al vaglio delle commissioni.
Alcune di queste proposte, tra l'altro, non sono a costo zero per lo Stato. Ad esempio, nel disegno di legge che vorrebbe istituire la giornata nazionale dei figli d'Italia e che porta la firma del senatore Andrea De Priamo, è previsto un "premio nazionale" da assegnare ai "figli che, nel corso dell'anno, si siano distinti per aver compiuto azioni particolarmente meritorie all'interno della loro famiglia ovvero in ambito sociale ed in favore della collettività". Allo scopo di finanziare tale premio, consistente in una borsa di studio o in un altro riconoscimento economico, il ddl prevede coperture per un valore pari a 200mila euro.
Ora, va detto, molte proposte non vengono realmente prese in considerazione e se pure riescono a cominciare l'iter parlamentare spesso finiscono per arenarsi nelle commissioni. In altri casi però, i testi passano l'esame di Camera e Senato e vengono approvati, diventando legge. Proprio oggi, Palazzo Madama ha dato l'ok al ddl che prevede l'istituzione della giornata nazionale delle periferie, da celebrare il 24 giugno di ogni anno.
L'obiettivo, ossia quello di celebrare la memoria di Fortuna Loffredo, uccisa a Caivano dieci anni fa e di "conservare e rinnovare l'attenzione sulle condizioni di inclusività, sostenibilità e sicurezza, sullo sviluppo e sulla qualità della vita delle città e delle loro periferie" è certamente significativo.
Lo stesso discorso vale naturalmente per molte altre ricorrenze proposte nel corso di questa legislatura, che riguardano questioni di notevole rilevanza. Lo è, ad esempio, la giornata nazionale per la donazione del midollo osseo, quella per la sensibilizzazione sul tumore della mammella, quella sulla sicurezza sul lavoro o quella dedicata alle persone scomparse.
Infatti, come sostiene il senatore di Alleanza verdi-sinistra Peppe De Cristofaro, che oggi in aula ha annunciato di non voler più votare provvedimenti del genere, il rischio di dedicare giornate a temi svariati, insoliti e talvolta tendenti alla propaganda, è quello di sottrarre valore a fatti e questioni che più meritano di essere onorati. "Fra un po' non ci sarà più spazio in calendario per istituire alcuna giornata e bisognerà inventarsi le mattinate, i pomeriggi e le sere", ha spiegato il senatore che finora ha tenuto conto di oltre una trentina di giornate istituire e un'altra cinquantina in arrivo.
Tra queste ci sono, oltre a quelle già citate, la giornata nazionale della cultura motociclistica, del riciclo della carta, della ristorazione o ancora, la proposta firmata dalla leghista Simona Loizzo che vorrebbe dedicare un giorno alla celebrazione del calendario gregoriano. "Alla destra non viene il dubbio che istituire 89 giornate sulle materie più disparate rappresenta un pessimo spettacolo che si dà al paese e uno svilimento del senso delle celebrazioni di alcuni fatti salienti e importantissimi come ‘la Giornata della memoria'?", ha chiesto De Cristofaro. "Le giornate nazionali dovrebbero rappresentare la celebrazione di un grande fatto storico, straordinario, attorno al quale costruire la coscienza collettiva del paese, e non la celebrazione di cose astruse e senza senso", ha concluso.