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D’Alema pressa Berlusconi: sul futuro del Governo l’ombra delle amministrative?

Con una lunga intervista a Repubblica torna a parlare Massimo D’Alema, che attacca duramente il Governo: “Ormai non ci sono scelte, non ci sono contenuti; c’è il nulla”.
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La crisi del Governo Berlusconi, i rapporti di forza all'interno del Parlamento, le scelte del Partito Democratico in tema di alleanze e soprattutto le imminenti elezioni amministrative 2011 che vedranno al voto poco meno di 13 milioni di italiani. Sono questi i temi principali della lunga intervista che Massimo D'Alema ha rilasciato a Massimo Giannini de La Repubblica e che in queste ore sta facendo discutere gli ambienti della politica italiana. Il Presidente del Copasir in particolare, trova anche il modo per tornare su due dei passaggi più significativi della sua esperienza di Capo del Governo, trovando analogie e dissonanze con la politica contemporanea.

Se infatti, "sulla Libia la condotta del governo è confusa e contraddittoria", agli occhi di D'Alema risulta del tutto improprio ogni accostamento con la vicenda della guerra in Kosovo dal momento che "ai tempi della guerra in Kosovo Bertinotti non faceva parte della maggioranza di governo, che allora era del tutto autosufficiente. La verità è che questo centrodestra naviga a vista". Del resto, l'unico collante che tiene unito il centrodestra è costituito dagli "interessi personali di Berlusconi: i processi, gli affari, le donne. Al di fuori di questo, non c'è più una politica. Non ci sono scelte, non ci sono contenuti. C'è il nulla […] La Lega ormai è un partito addomesticato, non più "libero e selvaggio" com'era alcuni anni fa. E quanto agli altri, il Pdl si regge su un patto fideistico […] segno di un'inquietante regressione del nostro sistema, che ormai si basa su un equilibrio di tipo privatistico".

Allo stesso modo, c'è spazio anche per un confronto sulle imminenti elezioni, con le amministrative ed il referendum che potrebbero dare la famosa spallata alla stabilità della maggioranza. Su questo tema, pur evitando paragoni con le Regionali del 2000 (dopo le quali D'Alema ritenne opportuno dimettersi dalla Presidenza del Consiglio), l'esponente democratico lancia il suo affondo al Cavaliere: "è chiaro che se ora Pdl e Lega perdono, soprattutto al Nord, lo scenario cambia radicalmente. Se i cittadini ribadiscono con il voto ciò che il Parlamento ha già certificato, Berlusconi dovrà prenderne atto". Da qui l'appello a tutte le forze di opposizione affinchè moltiplichino gli sforzi in questa campagna elettorale e gestiscano al meglio gli eventuali ballottaggi in comuni e province. Infine, dopo un passaggio sulle nuove alleanze e soprattutto sulla leadership che vi invitiamo a leggere con grande attenzione, D'Alema chiude "tranquillizzando" la base del Partito, definendo "ancora più impensabile e nefasta del suo permanere alla guida del governo" l'ipotesi dell'elezione al Quirinale di Berlusconi in cambio del suo abbandono di Palazzo Chigi.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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