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Dal Senato arriva il via libera al rifinanziamento delle missioni militari all’estero

Palazzo Madama ha approvato il decreto sul rifinanziamento delle missioni militari all’estero. Il provvedimento adesso passa alla Camera dove, verosimilmente, verrà approvato in tempi brevissimi.
A cura di Alfonso Biondi
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La Russa

Come ampiamente preannunciato alla vigilia, il Senato della Repubblica ha approvato il decreto legge che rifinanzia le missioni all'estero per i restanti mesi dell'anno. Il bilancio finale della votazione è stato di 269 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto. La totalità dell'aula si è quindi espressa per il sì, eccezion fatta per l'Italia dei Valori che ha invece chiesto il ritiro immediato dei nostri militari all'estero. "Il no del mio gruppo al decreto è sereno, netto e forte. Stiamo pagando un prezzo altissimo in termine di perdita di vite umane e la vita dei nostri ragazzi non ha prezzo"- ha sottolineato il presidente dei senatori Idv Felice Belisario. Il suo riferimento è soprattutto a David Tobin, l'ultimo militare italiano morto in Afghanistan, scomparso lo scorso 25 luglio a seguito di uno scontro a fuoco.

Il PD ha votato compatto a favore del rifinaziamento, nonostante in seguito a una riunione di partito siano venuti fuori parecchi mal di pancia, come ad esempio quelli di  Vincenzo Vita e Roberto Della Seta.  E ha votato sì anche la Lega Nord, sempre critica nei confronti dello sforzo militare italiano in Libia e Afghanistan. Il partito di Bossi è però riuscito a spuntare una riduzione sia del numero dei militari impiegati nella missione, sia dei fondi stanziati: per quanto riguarda il primo punto il budget destinato alle missioni subirà un taglio di circa il 15% rispetto al semestre precedente; per quanto riguarda invece il secondo punto entro il 31 dicembre di quest'anno è previsto il rientro di circa 2.000 militari sui quasi 10.000 impiegati all'estero. Il viceministro per le infrastrutture Roberto Castelli, in disaccordo con la decisione del suo partito, ha deciso di non presentarsi in aula.

Adesso il decreto passerà alla Camera dei deputati, dove l'approvazione è prevista in tempi brevissimi: già oggi pomeriggio il testo dovrebbe essere in Commissione difesa e la votazione dell'aula potrebbe esserci già domani.

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