Dal lavoro obbligatorio alla scuola del made in Italy: il programma politico di Giorgia Meloni
C'è il lavoro obbligatorio per i giovani, la scuola del made in Italy, l'eliminazione della bocciatura. Ma nel programma politico di Fratelli d'Italia, lanciato durante lo scorso weekend a Milano, c'è anche molto di più. Sono una sessantina di pagine, scritte con la collaborazione di esperti e personalità d'area. Si va dall'ex ministro Tremonti all'ex magistrato Nordio, passando per il giornalista e conduttore Del Debbio e l'ex presidente del Senato Pera. E ancora: ci sono il fondatore Crosetto, che si occupa del capitolo sul lavoro, e l'ambasciatore Pontecorvo. La premessa è chiara: "Fratelli d’Italia continua il suo cammino patriottico verso quelle responsabilità di governo che un domani non troppo lontano vorrà esercitare per restituire alla nostra Patria l’orgoglio della sua storia, le certezze di un presente di riscatto e la consapevolezza di un destino di grandezza".
Nel primo capitolo si parla di lavoro e si sottolinea subito che gli interventi necessari sono: "Riduzione del cuneo fiscale e crescita dei salari, occupazione giovanile, occupazione femminile, lavoro sommerso, ricambio imprenditoriale". Il primo punto va affrontato cambiando la tassazione Irpef, con l'esenzione per le indennità corrisposte per gli spostamenti e per l'attività svolta in smart working, ma anche per i beni e servizi ceduti ai dipendenti. E ancora: "Eliminare ogni forma di tassazione al Welfare aziendale in qualunque modalità sia riconosciuto. Il welfare aziendale è una risposta fondamentale a migliorare le condizioni di vita delle famiglie degli italiani fornendo loro dei servizi che lo Stato non è in grado di garantire".
Il capitolo giovani è particolarmente interessante. Viene – prevedibilmente – attaccato il reddito di cittadinanza, colpevole di "ingenerare nelle persone un sistema assistenziale che disincentiva il lavoro", poi le proposte per l'occupazione giovanile: esenzione Irpef per il primo anno di lavoro e un sistema di intelligenza artificiale per la collocazione e la formazione attiva. Grazie a questo sistema, fatto in modo che "rintracci l’elenco dei giovani che terminano ogni anno le scuole superiori e l’università", il giovane "non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio". Per l'occupazione femminile le soluzioni sono nidi aziendali e smart working tre volte a settimana con riduzione del 50% degli oneri contributivi a carico del datore di lavoro.
Nel capitolo successivo si parla di nuovo del reddito di cittadinanza, che dovrebbe essere sostituito dall'assegno di solidarietà "rivolto ai nuclei familiari in cui sia presente almeno un anziano, un minore o un disabile (oltre a molti altri requisiti economici)". E poi, a proposito di sociale, si parla di "valorizzare centri anziani e luoghi d'incontro e svago" o di "coinvolgere i pensionati in servizi come la vigilanza davanti alle scuole".
Nel programma di Fratelli d'Italia si parla anche di energia e viene subito chiarito: "Il vero combustibile di cui dispone l’Italia sono le fonti rinnovabili, vento e sole, di cui siamo ricchi come pochi". Ma attenzione: "Il gas dovrà avere il ruolo di accompagnatore della transizione per i prossimi 2-3 lustri". Perciò "è fondamentale diversificare sempre più le fonti di approvvigionamento sia via tubo sia via terminali di rigassificazione". E non solo: "L’Italia è un hub naturale nel Mediterraneo e questa sua posizione geografica garantirà sempre più in futuro la centralità del nostro Paese per l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili di tutta l’Europa".
Poi si parla dell'importanza della famiglia e delle politiche per aumentare le nascite, ma anche della riforma della giustizia che deve passare per il sorteggio. Viene anche rilanciato il presidenzialismo, la tradizione cristiana e l'importanza delle politiche di difesa. Qui viene sottolineata la necessità del Patto Atlantico che vede l'Italia nella Nato.
C'è anche un capitolo dedicato alla formazione, in cui viene lanciata l'idea del "liceo del made in Italy" per "prospettare ai giovani uno spazio lavorativo intermedio fra le professioni manuali, tendenzialmente disdegnate dai giovani italiani e le ‘lauree deboli', dove continuano ad affollarsi i futuri disoccupati e sottoccupati". E poi quella che viene definita una provocazione: "Il passaggio dal sistema delle bocciature a quello dei livelli: non ti boccio mai, ma alla fine della scuola secondaria superiore certifico in modo accurato e fedele il livello di conoscenze che hai effettivamente raggiunto". Al termine dell’ultimo anno "non ti rilascio un diploma, ma una scheda che dettaglia, materia per materia, il livello che sei stato in grado di raggiungere".
Infine si parla anche libertà d'espressione e di creare ricchezza "oltre uno Stato vessatore". In conclusione: "Molte e impegnative sono le sfide che deve affrontare il Sistema Italia, ancor più alla luce dei nuovi equilibri geopolitici che si stanno determinando e delle criticità evidenziate negli ultimi due anni da un modello totalmente incentrato sulla globalizzazione. Sfide che non possono essere affrontate senza una precisa visione per il futuro". Questa, in sintesi, è quella di Fratelli d'Italia.