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Dal Fisco le prime 3mila lettere di controllo sul Superbonus: chi può riceverle e cosa rischia

Oltre 3mila contribuenti sospettati di non aver aggiornato le rendite catastali dopo aver usufruito del Superbonus 110% per ristrutturare i propri immobili hanno già ricevuto le lettere di controllo del Fisco. Ecco chi altro può riceverle e cosa rischia.
A cura di Giulia Casula
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È partita la prima tranche di lettere inviate dall'Agenzia delle Entrate ai contribuenti sospettati di non aver aggiornato le  rendite catastali dei propri immobili dopo aver usufruito del Superbonus 110%. Si tratta di oltre tremila lettere rivolte a tutti coloro che non hanno adeguato i dati catastali e le cui situazioni dunque, presentano delle anomalie.

Chi riceve i controlli dell'Agenzia delle Entrate

Come ha spiegato il governo qualche settimana fa, il primo giro di controlli riguarderà soprattutto i casi particolarmente sospetti o eclatanti, come quelli di coloro che presentano immobili con una rendita pari a zero, nonostante abbiano beneficiato degli incentivi edilizi. Per primi quindi, toccherà a ruderi, case in costruzione ed edifici in condizioni di rovina o degrado. Nei mesi successivi partiranno tutte le altre missive, per un totale di 10mila lettere. L'obbligo di aggiornamento infatti, riguarda tutti quei lavori che finiscono per alterare sensibilmente il valore dell'immobile, da cui dipendono una serie di altre cose, tra cui imposte come l'Imu o la Tari o il calcolo dell'Isee.

Come funzionano le verifiche sulle rendite catastali e cosa rischiano i proprietari

Nei confronti dei destinatari non scatteranno immediatamente delle sanzioni, ma l'Agenzia delle Entrata si limiterà dapprima a esortare il contribuente a regolarizzare le anomalie e a procedere con la comunicazione dei dati aggiornati. L'obiettivo sarebbe quello di spingere i proprietari a mettere in regola le loro situazioni prima che sia troppo tardi. I contribuenti non saranno obbligati a intervenire o a rispondere alla comunicazione del Fisco, ma è nel loro interesse verificare di aver agito correttamente. Se non si attiveranno per tempo infatti, l'Agenzia potrebbe svolgere ulteriori approfondimenti al termine dei quali – se il destinatario è in mala fede – scatterebbero le multe.

Comunque, le opzioni a disposizione dei contribuenti che hanno ricevuto o riceveranno le lettere di compliance sono diverse. Questi possono decidere di correggere immediatamente la rendita catastale, se effettivamente non è stata aggiornata dopo gli interventi di ristrutturazione oppure fornire un'adeguata documentazione in cui si attesti che l’immobile non ha subito modifiche tali da richiedere l'adeguamento. In alternativa, potranno valutare di rivolgersi a un professionista, ad esempio un geometra, per chiedere un consulto e capire come muoversi. per verificare la propria posizione e valutare se è necessario un adeguamento. In tal caso però, i tempi potrebbero allungarsi, con il rischio di essere sottoposti a nuovi accertamenti.

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