“Dal caro benzina una stangata di quasi 11 miliardi”: la denuncia di Assoutenti
Una stangata da quasi 11 miliardi di euro a causa dei rincari sui prezzi del carburante: è questo il bilancio di Assoutenti, che tiene in considerazione sia gli effetti diretti che quelli indiretti collegati agli aumenti di benzina e gasolio. Una simulazione per capire l'impatto che i rincari stanno avendo sulle tasche della collettività che, secondo l'associazione dei consumatori, costringe il governo a intervenire immediatamente per contenere i prezzi: "Il governo deve intervenire ora; si attivino l'Antitrust e la commissione di allerta rapida sui prezzi per analizzare la filiera dei carburanti".
"I rincari dei carburanti registrati nelle ultime settimane in Italia potrebbero portare il conto totale per gli italiani a oltre 10,7 miliardi di euro tra effetti diretti e indiretti legati all'aumento dei listini alla pompa", precisa Assoutenti, spiegando che "rispetto ai prezzi medi nazionali in vigore sulla rete a maggio 2023 la benzina costa oggi +13,2 centesimi al litro equivalenti a +6,6 euro a pieno".
Il gasolio invece è rincarato di 17,7 centesimi al litro, cioè 8,9 euro a pieno. Facendo una media tra i due carburanti, contando due pieni e mezzo al mese per automobile, l'aggravio di spesa raggiunge i 232,5 euro all'anno a famiglia per i soli rifornimenti, secondo i calcoli di Assoutenti. Ci sono però altri effetti da considerare, ad esempio l'impatto che i rincari alla pompa di benzina hanno sulla merce che viaggia su gomma.
"Ipotizzando un impatto del caro carburanti pari al +0,6% sul tasso di inflazione, le ricadute sulle famiglie italiane sarebbero pari a +4,75 miliardi di euro all'anno solo per i maggiori costi sulla spesa quotidiana determinati dai rialzi dei listini alla pompa. Una famiglia "tipo" si ritroverebbe così a spendere tra effetti diretti e indiretti in totale circa 417 euro all'anno in più a causa dei rincari dei carburanti, con una stangata per la collettività pari a complessivi+10,7 miliardi di euro", aggiunge l'associazione.
Che poi rilancia l'appello al governo, affermando che "non può rimanere a guardare" e "deve intervenire per evitare l'ennesima stangata sulle tasche degli italiani, che avrebbe effetti deprimenti su redditi e consumi". Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, aggiunge che sia "chiaro che i cartelloni col prezzo medio scattati lo scorso agosto hanno un mero effetto informativo e non certo dissuasivo", per poi chiedere "un taglio immediato delle accise perché è immorale che lo Stato si arricchisca grazie alle sofferenze economiche dei cittadini".
Da parte sua il governo, attraverso il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha fatto sapere di rimanere concentrato sul problema: "Esiste un problema di rincari e il governo interviene con tutte le risorse che ha. Secondo me lo ha fatto nella maniera più corretta. Quando uno taglia il costo della benzina non favorisce i più deboli paradossalmente, ma favorisce chi fa più benzina che di solito sono quelli che hanno macchine più potenti".