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Covid 19

Dal 18 gennaio mezza Italia potrebbe diventare arancione: oggi Speranza riferisce su nuovo dpcm

Il ministro della Salute Speranza riferirà alle Camere sulle nuove misure per l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Possibile anche l’approvazione del prolungamento dello stato d’emergenza al 30 aprile, anche se il Cts ha chiesto di prorogarlo almeno fino a luglio. Questa sera nuovo Consiglio dei ministri per approvare il nuovo provvedimento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza riferirà alle Camere sul nuovo dpcm, che entrerà in vigore il prossimo 16 gennaio, e sul decreto per prolungare lo stato d'emergenza per il Covid, che dovrebbe essere prorogato fino al prossimo 30 aprile, e non fino a luglio, come chiesto dal Cts. Alla Camera la convocazione è pere le 9:30.

Il Cdm sul Covid è previsto questa sera. Giovedì, invece, dovrebbe essere convocata una ulteriore seduta, per approvare la richiesta di scostamento necessaria a finanziare una nuova tranche di ristori per le categorie economiche colpite dalla crisi. Nel dettaglio le misure per frenare l'avanzata dei contagi c'è la conferma del coprifuoco dalle 22 alle 5, con il divieto di uscire da casa se non per comprovati motivi di salute, necessità o lavoro. Ci sarà anche il no agli spostamenti tra Regioni, anche se gialle, e la stretta sulla movida, con il divieto d'asporto dopo le 18.

Ci sarebbero altre Regioni che dopo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute da lunedì potrebbero entrare in fascia arancione. Stiamo parlando di Piemonte, Lazio, Liguria e Marche, anche se in questi territori l'indice di contagio non è considerato ancora sopra la soglia critica. Nell’ultimo monitoraggio erano a rischio ‘alto', con Rt sopra 1, Puglia, Molise, Umbria, Sardegna.

Con il nuovo provvedimento sono state infatti abbassate le soglie Rt con le quali scatta il passaggio di fascia: con Rt pari o maggiore di 1 si entra in zona arancione; con Rt a 1,25 scatta la zona rossa. Al momento si trovano in zona arancione Sicilia, Lombardia, Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Secondo i dati rischiano di passare in zona rossa Lombardia e Calabria.

Per quanto riguarda la Regione guidata da Fontana "C’è un po’ di rimescolamento – ha spiuegato il governatore – Nell’incontro con il governo abbiamo parlato a lungo, è possibile che i parametri vengano rivisti e forse in parte modificati, ecco perché dico che è un’ipotesi ma non una certezza che si entri in zona rossa".

L'allarme del Cts

Gli scienziati del Comitato tecnico scientifico hanno chiesto al governo di spostare la scadenza dello stato d'emergenza a luglio, anche per assicurare un corretto svolgimento della campagna vaccinale, considerato che in tutta Europa i contagi continuano a salire, anche a causa della cosiddetta ‘variante inglese'. Inoltre il rischio è rappresentato dalla sovrapposizione tra influenza stagionale, che a gennaio potrebbe raggiungere il picco, e il Covid-19, una sovrapposizione che rischia di mandare in tilt il sistema sanitario.

Sempre il Cts ha autorizzato lo svolgimento dei mondiali di sci a Cortina dall’8 al 21 febbraio, a condizione però che questi si svolgano a porte chiuse, quindi senza pubblico sulle piste o all’arrivo ed evitando che gli atleti siano messi in situazioni di rischio causate da inutili assembramenti. Nel nuovo dpcm, come è stato anticipato, non si sarà quasi sicuramente alcuna riapertura dei degli impianti sciistici, che inizialmente era stata prevista per lunedì 18 gennaio. Per questo, come chiesto dai governatori delle Regioni alpine, sono in programma già ristori per le attività che saranno costrette a rimanere ferme.

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