Non ci stanno gli eletti a 5 stelle dopo che il servizio di Report incentrato, a loro dire, unicamente sulla rendicontazione delle spese e sulle loro preoccupazioni di carattere "economico" nei primi mesi di attività alle Camere. Così, dopo qualche risposta piccata (e qualche commento decisamente sopra le righe comparso sulle pagine del blog del capo politico del Movimento) e dopo la risposta della conduttrice di Report (che in pratica ha rivendicato, e senza alcuna vena polemica, la sua autonomia ed indipendenza malgrado l'indicazione alla Presidenza della Repubblica emersa dalle quirinarie del M5S), ecco arrivare ora il "contro-report". In pratica, come spiegano i grillini, sarà "consegnata alla redazione di “Report” la raccolta completa di tutte le attività parlamentari svolte finora dai deputati del MoVimento 5 Stelle. Una chiara ed evidente risposta all’assunto di Milena Gabanelli secondo cui il M5S si sarebbe occupato solo di “scontrini” e non dei “tre milioni di disoccupati” italiani: è la stampa che si è occupata di ricevute, ignorando i disoccupati e tutti coloro che in questo momento soffrono per la profonda crisi culturale, sociale ed economica che attraversa il Paese".
Del resto, prosegue la nota degli eletti 5 Stelle di Montecitorio e Palazzo Madama, "per i parlamentari, i loro assistenti e tutto il personale che lavora per il MoVimento 5 Stelle ma, soprattutto, al servizio dell’Italia, la consegna del “report” mette la parola fine a questi primi 66 giorni di “assedio”. Lasso di tempo denso di avvenimenti e colpi di scena che sono, però, serviti solo a inquinare ulteriormente il già precario quadro politico. In questo periodo si è anche manifestata una nuova moda mediatica, la “caccia al ‘grillino’”, mentre i partiti politici hanno continuato comodamente a replicare quegli stessi comportamenti che avevano stigmatizzato in campagna elettorale".
Infine un appello ed una rivendicazione dei risparmi prodotti dalla loro attività (ad onor di verità bisogna dire che le cifre sono calcolate in proiezione di 5 anni pieni di legislatura e senza tener conto di tagli già avvenuti e di inevitabili discrepanze sulla retribuzione individuale; insomma, al momento queste cifre non sono affatto maturate in questi termini):
Si chiede, infine, a tutti di lasciare lavorare i deputati affinché adempiano al mandato conferitogli da quasi 9 milioni di cittadini italiani. E, per chi ancora ritenesse di voler proseguire nell’indagine sulle tasche dei deputati del M5S, non prendendosi la briga di compulsare altri parlamentari in merito alle loro spese, ricapitoliamo quanto fino a ora il MoVimento 5 Stelle ha fatto risparmiare allo Stato italiano:
Rinuncia rimborsi elettorali: 42 milioni di euro
Rinuncia indennità fine mandato: 1,62 milioni di euro
Rinuncia della metà degli emolumenti: 5 milioni di euro
Rinuncia indennità di carica: 155 mila euro
Rinuncia alle spese generali aggiuntive: 3,5 milioni di euro.