Da Salvini a Berlusconi, il centrodestra spinge per l’utilizzo del vaccino russo Sputnik in Italia
Da Matteo Salvini a Silvio Berlusconi, il centrodestra al governo spinge perché in Italia si utilizzi il vaccino russo Sputnik. "Ci sono due azioni da mettere in campo: predisporsi per realizzare, acquistando i brevetti e gli strumenti, il vaccino anche in Italia. L'altra azione riguarda l'approvazione del vaccino russo, chiamato Sputnik, che, secondo gli esperti, funziona benissimo, ma è in attesa dell'approvazione da parte delle autorità europee", ha detto il leader di Forza Italia collegato ieri in videoconferenza con i sottosegretari, viceministri ed europarlamentari azzurri.
Sull'efficacia e sulla sicurezza dello Sputnik si è anche espresso l'ospedale Spallanzani di Roma, secondo cui il vaccino russo presenterebbe "un ottimo profilo di sicurezza a breve termine e così quelli di immunogenicità che sono comparabili a quelli di vaccini genetici già autorizzati per uso clinico". Manca tuttavia il via libera dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco. Che difficilmente arriverà finché Mosca non consentirà l'ispezione dei propri centri di produzione del vaccino. "L'Unione europea è partita bene, ma poi si è persa per strada. Abbiamo chiesto che vengano fatti rispettare i contratti e che si pretenda che le case farmaceutiche diano seguito agli impegni presi", ha aggiunto ancora Berlusconi.
Sulla stessa linea anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha annunciato un incontro, previsto per domani, con quattro ministri di San Marino. "Il piccolo Stato sta correndo, ha acquistato vaccini Sputnik e si propone di mettere in sicurezza anche lavoratori che vivono nelle vicinanze. Se funziona, perché non prendere spunto?", ha detto ieri sera il segretario del Carroccio a Quarta Repubblica.
Secondo l'ex ministro dell'Interno, l'Italia dovrebbe recuperare "i ritardi e gli errori degli ultimi mesi accettando la collaborazione di San Marino per ottenere dosi di vaccino (anche dalla Russia)". Si inizierebbe, ha aggiunto Salvini, da coloro che abitano nelle immediate vicinanze del micro-Stato. Il leader leghista ha anche affermato di aver già discusso la questione con i ministri degli Esteri e della Salute, rispettivamente Luigi Di Maio e Roberto Speranza e di augurarsi un riscontro positivo.