Da Rimini a Milano la Chiesa cattolica mette a disposizione dei profughi case gratis
In tutta Italia si stanno moltiplicando iniziative da parte di pezzi della Chiesa cattolica per dare sostegno ai profughi che arrivano nel nostro Paese, anche per cercare di porre un argine ad una vera e propria emergenza umanitaria. Così, mentre i sindaci, rappresentanti dello Stato sui territori, dicono di “no” da Nord a Sud, le istituzioni ecclesiastiche danno a tutti una lezione di buonsenso.
La diocesi di Rimini mette gratuitamente a disposizione della Prefettura dieci case canoniche oggi inabitate per ospitare dei profughi. Gli appartamenti sono stati offerti al prefetto di Rimini prima ancora di acquisire il parere dei relativi parroci. La Diocesi, in una nota, chiarisce di non avere intenzione di entrare nella gestione dell’emergenza migranti e che, pertanto, non riceverà soldi per questa sua disponibilità. La Curia “non ha nessun ritorno finanziario da questo intervento di natura puramente umanitaria. Sarà invece sua cura contattare preventivamente i parroci interessati per territorio e vedere assieme come aiutare le comunità parrocchiali ad un atteggiamento di accoglienza e di integrazione. Non ci nascondiamo i problemi: ma i bisogni e le necessità devono avere il sopravvento sugli ostacoli.” La gestione delle case e dei migranti spetterà alla Prefettura, che dovrà “stabilire accordi con le associazioni o le cooperative con le quali essa già opera in convenzione.”
La Diocesi ha presentato alla Prefettura un elenco composto da una decine di appartamenti, i quali, non essendo usati già da tempo, non sono immediatamente agibili, ma necessitano di lavori di riqualificazione, anche abbastanza consistenti. Se la Prefettura darà l’ok, la Diocesi le concederà in comodato d’uso gratuito le strutture. I lavori potranno essere eseguiti direttamente dalla Prefettura o dalla Diocesi, nel caso il suo intervento diretto possa servire ad accelerare gli interventi. In questo caso, al termine dei lavori la Diocesi presenterà regolare e dettagliata documentazione degli interventi svolti e strettamente necessari alla riapertura delle case individuate.
“Quest’opera di aiuto – spiegano dalla Curia – non distoglierà ma aumenterà anzi l’attenzione e l’impegno della Chiesa riminese verso le situazioni di bisogno del territorio, per le quali sia le Parrocchie sia la Diocesi in questi anni non hanno mai mancato di profondere quotidianamente impegno, passione ed energie. Di fronte ad una precisa richiesta della Prefettura, la Diocesi non poteva non prendere in seria considerazione e sentire come dovere morale la necessità di contribuire con una risposta positiva ad una emergenza drammatica, impellente e continua.”
E’ di queste ore anche la notizia che centouno profughi, provenienti da Nigeria, Somalia, Siria, Eritrea, Sudan, Senegal, Ghana, Togo e Gambia, sono stati accolti dalla Fondazione Casa della Carità nelle strutture dell’oratorio della parrocchia della Beata Vergine Assunta in Bruzzano, in Lombardia. Il progetto, approvato dall’Arcidiocesi di Milano e realizzato in accordo con il Comune e la Prefettura, non prevede alcuna convenzione e nessun stanziamento di fondi appositi da parte delle istituzioni cittadine. Tutti i costi, infatti, “verranno sostenuti dalla Fondazione – si legge in un comunicato – nello spirito di gratuità che, per volere del cardinal Martini, è uno dei valori fondanti della Casa della carità.”