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Da oggi le vaccinazioni sono obbligatorie: la Camera trasforma in legge il decreto del governo

La Camera ha dato il via libero definitivo al decreto vaccini che diventa così legge. I bambini da 0 a 6 anni non potranno iscriversi a scuola se non avranno effettuato le 10 vaccinazioni obbligatorie. Previste multe per i genitori che non hanno vaccinato i figli tra i 6 e i 16 anni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il decreto vaccini è legge: dalla Camera è arrivato il via libero definitivo al testo con 296 voti favorevoli, 92 contrari e 15 astenuti. A votare a favore dell'approvazione del decreto la maggioranza di governo insieme a Forza Italia e Scelta Civica. Il governo aveva chiesto la fiducia a Montecitorio sul provvedimento per tagliare i tempi del dibattito e convertire il decreto in legge entro la data di scadenza del 6 agosto: la fiducia è stata incassata nella serata di ieri. Il Senato aveva approvato il decreto il 20 luglio.

Il decreto rende obbligatori 10 vaccini per i minori fino a 16 anni, con la necessità di dimostrare di aver somministrato i vaccini ai propri figli per poterli iscrivere a scuola. La decisione di porre la questione di fiducia sul testo è stata apertamente criticata dal Movimento 5 Stelle che ha accusato l'esecutivo di una "forzatura", definita come la "degna conclusione di una lunga prova muscolare del ministro Lorenzin e del governo che sui vaccini hanno scelto di obbligare la popolazione, trattandola come una massa e non come un insieme di persone". Il M5s accusa il governo di aver "spaccato il paese" con questo decreto, bloccando inoltre "la discussione alla Camera in nome di equilibri politici da preservare". La decisione di porre la fiducia sul decreto è stata criticata anche dalla Lega Nord.

Le novità introdotte dal decreto vaccini

I bambini da 0 a 6 anni non potranno iscriversi a scuola se non vaccinati: questa è la principale novità introdotta dalla nuova legge approvata oggi dalla Camera. Per i minori tra i 6 e i 16 anni non vaccinati, invece, sono previste sanzioni per i genitori inadempienti. Nella prima formulazione del decreto erano previste multe fino a un massimo di 7.500 euro, ma le sanzioni sono state riviste al ribasso: per i genitori che non vaccinano i propri figli si va incontro a multe massime da 500 euro. Cade, inoltre, rispetto alla prima formulazione, il rischio di perdere la patria potestà.

I dieci vaccini obbligatori sono i sei contenuti nella formulazione esavalente (contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e Haemophilus influenzae tipo b) e i quattro della tetravalente (contro morbillo, parotite, rosolia e varicella). Rispetto alle prime proposte, il numero di vaccini obbligatori è sceso da 12 a 10, dopo le modifiche apportate durante l'iter al Senato. Rimangono esclusi i vaccini contro meningococco B e C, pneumococco e rotavirus, che sono però fortemente raccomandati e offerti gratuitamente.

Sarà possibile prenotare i vaccini direttamente in farmacia in via sperimentale per "agevolare gli adempimenti vaccinali relativi all'anno scolastico 2017/2018″. Questa novità è stata introdotta durante la discussione al Senato. Ai genitori, inoltre, è data la possibilità di presentare una autocertificazione per tutti i figli che non hanno ricevuto l'invito delle Asl per le vaccinazioni entro il 31 agosto. Tra gli altri elementi discussi dal Parlamento e poi bocciato "per mancanza di adeguate coperture finanziarie" c'è anche l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e per i docenti che non è stato quindi inserito nella legge.

I documenti da presentare per l'iscrizione a scuola sono stati individuati con alcune disposizioni specifiche che riguardano l'anno scolastico 2017/2018. Per quanto riguarda la scuola dell'obbligo la data di scadenza fissata per la consegna dei documenti è il 31 ottobre. Per i nidi è invece il 10 settembre. Secondo le disposizioni, per dimostrare l'avvenuta vaccinazione i genitori possono presentare entro queste date sia la documentazione ufficiale che una autocertificazione. Nel secondo caso sarà poi necessario presentare la documentazione entro il 10 marzo 2018. Chi è in attesa di ricevere la vaccinazione dovrà presentare copia della prenotazione dell'appuntamento con l'Asl. Infine, in caso di omissione, differimento e immunizzazione da malattia è obbligatorio presentare la documentazione relativa. Dall’anno scolastico 2019/2020 le procedure verranno invece semplificate: gli istituti scolastici e le Asl comunicheranno direttamente per verificare l’avvenuta vaccinazione dei minori.

Viene istituita l'Anagrafe vaccinale nazionale, una sorta di archivio nel quale verrà registrata la vita vaccinale degli italiani. In questo modo si potrà avere accesso alle informazioni sui vaccini effettuati, sui richiami da fare e sarà possibile individuare chi non può sottoporsi alla profilassi.

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