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Da inizio anno nel Mediterraneo sono morti oltre 800 migranti: “Naufragi sono fallimenti collettivi”

Con i naufragi avvenuto negli ultimi giorni, il numero dei migranti morti nel 2024 cercando di attraversare il Mediterraneo per arrivare in Europa è salito a oltre 800. Sono i dati dell’Oim.
A cura di Annalisa Girardi
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Da inizio anno sono morte oltre 800 persone cercando di attraversare il Mediterraneo per arrivare in Europa. Per la precisione 823. Queste le morti accertate, almeno, che non tengono conto dei naufragi fantasma di cui non ci arriva alcuna notizia. Sono i dati dell'organizzazione mondiale per le migrazioni. Nel frattempo a Lampedusa è arrivato il veliero Nadir della Ong Resqship che ha portato sulla terraferma 55 sopravvissuti, ma anche 10 cadaveri.

Proseguono le indagini su un altro naufragio, quello avvenuto nel mare Ionio al largo delle coste calabresi, dove si temono decine di vittime. "I due drammatici incidenti di ieri portano a oltre 800 il numero dei migranti morti in mare nel 2024. ‘Ogni naufragio rappresenta un fallimento collettivo, un segno tangibile dell’incapacità degli Stati di proteggere le persone più vulnerabili'", ha commentato il portavoce dell'Oim, Flavio Di Giacomo.

"Sono tragedie purtroppo figlie di questa immigrazione clandestina, i soccorsi sono stati fatti dalla guardia costiera che ha cercato di salvare più gente possibile", ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, interpellato dai giornalisti in Senato sul naufragio avvenuto ieri.

Dalle organizzazioni umanitarie che si occupano di salvare vite in mare arrivano commenti molto duri contro il governo. Medici senza frontiere sottolinea che "di fronte all'ennesima conta straziante 21 salme e oltre 60 dispersi in soli 10 giorni, il silenzio istituzionale è vergognoso". Marco Bertotto, direttore dei programmi Msf in Italia, afferma: "Un silenzio incurante del dolore di chi sopravvive, un vuoto disumano non tollerabile. Non c'è risposta dai governi italiani e dalle istituzioni europee ai mille morti nel Mediterraneo solo quest'anno, la loro inerzia ha svuotato il Mediterraneo di mezzi e risorse di ricerca e soccorso". Bortotto parla di "una tragedia umanitaria costruita a tavolino, provvedimento dopo provvedimento, dai diversi governi che si sono succeduti in questi anni" che "invece di azioni concrete per evitare altre tragedie in mare, come rafforzare le attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo o creare vie legali e sicure per arrivare in Europa (…) hanno scelto consapevolmente politiche letali di deterrenza, violenza alle frontiere, respingimenti forzati, accordi con paesi terzi che perseguitano le persone migranti e la sistematica criminalizzazione di chi tenta di soccorrere chi è in pericolo in mare".

Da Emergency, attraverso una nota, commentano: "Ancora morti, dispersi, bambini finiti tra le onde e intere famiglie inghiottite dall’acqua. Il bilancio è di oltre 70 morti e dispersi, tra cui almeno 26 bambini: le ultime due tragedie del mare si sono consumate vicino alle coste della Calabria e a sud di Lampedusa. I dati parlano di oltre 800 morti e dispersi dall'inizio dell'anno, una media di quasi 5 morti e dispersi al giorno nel Mediterraneo centrale nel 2024". Per poi chiedere una missione Sar (ricerca e soccorso) europea che si occupi di soccorrere e tutelare le vite dei migranti in mare.

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