A Catania devono essere sparite le emergenze: niente criminalità, niente roghi tossici, niente corruzione, niente mafia, niente di niente. La stampa (e anche grazie alle avventate dichiarazioni del procuratore Zuccaro) da due anni ha individuato negli sbarchi l'unico vero problema del Paese e fa niente se il suo battersi strenuamente sia utile solo alla pancia di chi sui migranti ha lucrato (fino a diventare il primo partito) e non abbia nessun risultato giuridico: ciò che conta è il rumore, l'appassionarsi a tesi che non trovano prove, rimestare nel torbido per offrirsi come paladino del sentire comune. Così oggi con la nuova accusa di "sbarchi di rifiuti" (che ovviamente per qualcuno è già diventato traffico di rifiuti, in un notevole crescendo rossiniano di chi spara la cagata più grossa) finiscono sotto accusa Medici Senza Frontiere, la nave Vos Prudence e quella nave Aquarius che è perfetta per fabbricare i titoloni.
Sia chiaro: se i 24 indagati hanno la responsabilità di non avere ottemperato alle regole nell'avere scaricato indumenti, avanzi di cibo e materiale medico (perché di questo stiamo parlando, roba che manderebbe a processo qualche milione di italiani semplicemente frugando nel loro sacchetto della spazzatura) è giusto che paghino ma ciò che lascia perplessi, ancora una volta, è la buriana che subito si è sollevata per alimentare ipotesi che avrebbero bisogno di cautela e di riscontro. E invece niente. Nell'epoca in cui la politica e certo giornalismo è diventata una dissennata rincorsa alla soddisfazione del sentimento popolare si legge già in giro che le ONG "portano l'Aids" o "buttano rifiuti in mare". La folla è felice, la ferocia è sazia.
Eppure Zuccaro, in un Paese serio che tra l'altro ha sempre mal digerito il protagonismo della magistratura, è lo stesso che aveva dipinto un mega complotto internazionale (altro boccone ghiottissimo) che è stato utilissimo per criminalizzare le ONG (che secondo il procuratore avrebbero dovuto avere contatti con gli scafisti e addirittura con la finanza internazionale). Ve lo ricordate mentre entrava trionfante per essere audito in commissione parlamentare e lanciava accuse come sciabolate senza vere nessuna prova? Ecco, sì lui. Vi ricordate quando disse che l'esistenza di quei legami criminali gli risultavano "da internet"? Roba da avanspettacolo sotto costo. Attenzione, parliamo di un procuratore che disse, testualmente, «potrebbe anche essere, e sarebbe più inquietante, che queste ong perseguono finalità di destabilizzazione dell’economia italiana. Chi volesse speculare su una situazione di debolezza economica dell’Italia incrementata da un afflusso di migranti incontrollato ne avrebbe dei vantaggi». Risultato della sua inchiesta? Nulla. Zero. Nisba. Tutto archiviato. Tranne Zuccaro.
Ci piacerebbe sapere quindi se il ministro Salvini, che si è detto ansioso di incontrare il prode procuratore di Catania, troverà il tempo di ricordargli che la spettacolarizzazione delle inchieste dovrebbe essere esclusiva delle toghe rosse oppure abbia cambiato improvvisamente idea. Anche sullo sperpero di denaro pubblico (su cui Salvini insiste quando parla dell'indagine sui 49 milioni di euro spariti dai conti dell Lega) forse il ministro potrebbe dire qualcosa.
Ma la propaganda ormai è fatta. E la propaganda val bene un'altra archiviazione.