Da Bersani a Errani, chi sono i big del Pd che lasceranno il partito
La scissione del Partito Democratico, dopo i tanti allarmi, le tante retromarce, cambi di passo, notizie fuorvianti e chi più ne ha più ne metta, ormai sembra conclamata. Numerosi i big che hanno già annunciato l'uscita, dall'ex governatore della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani all'ex segretario Pier Luigi Bersani passando per il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi e il deputato Roberto Speranza. Nonostante la situazione, complice la convocazione del congresso anticipato, sia ormai in via di definizione, al momento però i numeri relativi agli effettivi parlamentari "dissidenti" che lasceranno il partito non sono ancora chiari e netti. Sul tavolo le ipotesi sono molteplici e numerose indiscrezioni parlando di un gruppo composto da 40 o 60 parlamentari, tra deputati e senatori. Di certo c'è che, con la scissione degli scissionisti provocata dalla candidatura a segretario del Pd di Michele Emiliano, sicuramente il governatore della Regione Puglia al momento non è più annoverabile tra le personalità della minoranza dem in procinto di abbandonare il partito.
I big che ufficialmente lasceranno il Partito Democratico
Nel corso della serata di ieri, l'ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha annunciato che non rinnoverà la tessera e che non parteciperà al congresso anticipato: "Non me la sento di rinnovare la tessera del Pd, non mi sento di partecipare a questo congresso, ma non vado certo via dal centrosinistra. Non è più la ditta, non è il Pd. Si è spostato. Noi non abbiamo fatto nessuno strappo, abbiamo chiesto questa discussione nei tempi normali", ha spiegato, sottolineando però di essere comunque intenzionato a sostenere il governo Gentiloni, anche se insisterà per correggere alcune riforme relative soprattutto a scuola e lavoro. Dello stesso avviso non solo il bersaniano Roberto Speranza, ma anche il commissario straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate ed ex governatore della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, che ha sostenuto: "Se le cose non cambiano vado via. E sabato pomeriggio spiegherò perché a Ravenna, nella mia sezione, com’è giusto che sia", aggiungendo: "Non ci sono più le condizioni, vado a cercarle altrove, ci vorrà un po’ di tempo ma ci arriveremo".
Il governatore della Toscana Enrico Rossi, dopo aver disertato la direzione del partito tenutasi ieri a Roma e aver annunciato la creazione di un nuovo gruppo parlamentare costituito dagli ex membri di Pd e Sinistra Italiana , nel corso della serata con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook non solo ha nuovamente lasciato intendere che la "fuga" dal Partito Democratico sarebbe ormai assodata, ma ha inoltre attaccato l'ex "scissionista" Michele Emiliano per aver accettato di rimanere nel partito e candidarsi contro Matteo Renzi nella corsa alla segreteria. "Bene. Piano piano tutto si chiarisce. Lo scontro sarà tra Renzi e Emiliano. Uno spettacolo senza contenuti, una giostra populista, né di destra né di sinistra. Chi accetta questo gioco non può rappresentare gli interessi dei ceti popolari e si destina all'irrilevanza. Ecco perché io ne sto fuori e mi impegno a costruire una forza politica nuova, seria, coerente, non subalterna, autenticamente di sinistra".
Chi potrebbe lasciare il Partito Democratico
Sebbene i nomi di chi ormai è in procinto di lasciare ufficialmente il Partito Democratico siano ormai noti, molto più complicata è la situazione relativa ai vari parlamentari di corrente bersaniana, rossiana, cuperliana e della minoranza dem in generale. Al momento attuale, infatti, ancora non si sa con certezza quante persone seguiranno i big che in queste ore hanno annunciato l'uscita. Le ultime indiscrezioni parlano di un gruppo costituito da circa 40 – 60 parlamentari, tra deputati e senatori. Secondo Il Foglio alla Camera danno per qausi certamente uscenti, oltre a Bersani e Speranza, Guglielmo Epifani, Davide Zoggia, Nicola Stumpo, Roberta Agostini, Tea Albini, Michele Mognato, Francesco Laforgia, Filippo Fossati, Andrea Giorgis, Paolo Fontanelli. Tra i possibili uscenti, invece, ci sono Enzo Lattuca, Giuseppe Lauricella e i lettiani Marco Meloni, Francesco Boccia e Dario Ginefra. Nulla è dato sapere ancora per quanto riguarda i cuperliani, date i numerosi tentativi di riconciliazione intentati da Gianni Cuperlo sia nel corso dell'Assemblea Nazionale, sia nel corso della direzione di ieri pomeriggio.
Sempre secondo Il Foglio, al Senato invece sarebbero circa 15 i parlamentari uscenti: Maurizio Migliavacca, Lucrezia Ricchiuti, Doris Lo Moro, Federico Fornaro, Miguel Gotor, Massimo Mucchetti, Carlo Pegorer, Maria Grazia Gatti, Maria Cecilia Guerra, Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Paolo Guerrieri, Silvio Lai, Claudio Micheloni. In dubbio Lodovico Sonego, Claudio Martini, Walter Tocci, Felice Casson e Luigi Manconi. Al Senato, però, secondo quanto riferisce Repubblica, in un secondo tempo potrebbero lasciare il Partito Democratico anche Massimo Mucchetti e Walter Tocci.
Secondo quanto riferisce La Velina Rossa, nota politica di Pasquale Laurito, giornalista molto vicino a Massimo D'Alema, durante una riunione degli scissionisti tenutasi stamane si sarebbe deciso di formare il "Movimento per la costituente della Sinistra" e a questo movimento sarebbero legati due nuovi gruppi parlamentari composti da 36 deputati e 12 senatori, di cui però non sono ancora stati resi noti i nomi dei membri.