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Da Alternativa a Italexit, la carica dei partiti di ex M5S: ora ci prova Giarrusso

L’eurodeputato ha annunciato il suo addio, proponendosi di guidare un nuovo progetto. Un tentativo non proprio nuovo: sono tanti i partiti di ex del Movimento 5 Stelle. Eccone una carrellata.
A cura di Stefano Iannaccone
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Un altro contenitore di ex grillini, l’ennesimo della serie che si richiama ai valori dei primi tempi, di quando Beppe Grillo aizzava le folle, fustigando la casta. Questa volta ad annunciare il nuovo progetto è Dino Giarrusso, eurodeputato fresco di addio al Movimento 5 Stelle per il dissenso sulla scelta di restare nel governo Draghi. Da qui la presa di posizione: “Fondo un mio movimento”. Con i fuoriusciti dal M5S come interlocutori privilegiati. Magari pensando, su tutti, ad Alessandro Di Battista, che però al momento non sembra interessato ad avviare nuovi progetti politici. Aveva vagheggiato un’ipotesi in tal senso, poi non ha compiuto passi in avanti. Del resto chi abbandona i pentastellati, spesso prova a mettersi in proprio. E non sempre con grande fortuna.

Negli ultimi mesi sono fioriti tentativi, l’elenco è lungo. Uno dei progetti più strutturati è quello di Alternativa, costituitosi come componente alla Camera, che vede il deputato Andrea Colletti come presidente. Nel tempo Alternativa è salito alla ribalta della cronaca per l’opposizione intransigente al governo Draghi. Il raggruppamento – che annovera tra gli altri il fervente no-pass Pino Cabras e l’ex presidente della commissione Finanze a Montecitorio, Raffaele Trano – è nato proprio dopo la decisione dei 5 Stelle di entrare nell’esecutivo guidato da Draghi. Spesso si è parlato di loro per la netta contrarietà al green pass. Da febbraio 2021 c’è stata un’evoluzione con la costituzione di un partito, con la registrazione dello statuto all’apposita commissione, e la decisione di partecipare alle prossime Amministrative. Una sfida decisiva per capire il peso di questa formazione che prova a raccogliere i consensi in uscita dal Movimento.

Tra i candidati c’è anche il senatore  Mattia Crucioli a Genova. Proprio Crucioli, seppure parte integrante di Alternativa, è presidente del gruppo Cal (Costituzione, ambiente, lavoro)-Alternativa-Pc-Idv: un “fritto misto” di fuoriusciti (chi per propria scelta e chi per espulsione) dal Movimento. All’interno ci sono l’ex ministra del Sud nel governo gialloverde, Barbara Lezzi. Altri volti noti sono Elio Lannutti, in quota Idv, ed Emanuele Dessì, ex contiano ora approdato alla corte del Partito comunista di Marco Rizzo. Presente pure Bianca Laura Granato, nota per essere stata contattata direttamente da Silvio Berlusconi durante lo scouting del Cavaliere per il Quirinale. L’ultimo ad avere aderito è Vito Petrocelli, decaduto dalla presidenza della commissione Esteri a Palazzo Madama in seguito alle dimissioni di massa dei componenti. Idee e posizioni diverse, accomunate dalla lista di elezione e soprattutto dal desiderio di avere il peso maggiore con un gruppo parlamentare a Palazzo Madama. E chissà che non sia prodromico per una lista.

Altro progetto di estrazione “ex grillina”, pur con peculiarità diverse, è quello del giornalista Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit che propugna l’addio all’euro. Al suo fianco ci sono dei grillini della prima ora come Mario Michele Giarrusso e Carlo Martelli, che hanno accolto di recente William De Vecchis, di provenienza dalla Lega. Uno straniero, in pratica. Ma questi sono i progetti più noti. A settembre del 2021 c’è stato un altro tentativo di partito di “delusi” dal Movimento: si tratta di Partecipazione attiva, un’organizzazione che ha preso forma dal “Movexit”, la manifestazione promossa il 10 agosto, nella notte delle “stelle cadenti” per criticare la linea di Giuseppe Conte e la piega presa dal Movimento. Così la consigliera regionale Francesca De Vito ha dato il via all’iniziativa, richiamandosi – come quasi tutti i partiti di ex pentastellati – ai valori dell’esordio, al grillismo duro e puro e quindi alla democrazia dal basso. Come sempre. Il progetto non ha riscosso il consenso di folle oceaniche, passando sotto traccia. Così De Vito si è orientata altrove, aderendo ad aprile del 2022 a Fratelli d’Italia, di cui oggi è rappresentante alla Pisana.

Partecipazione attiva, tuttavia, risulta ancora operativa con una pagina Facebook costantemente aggiornata in particolare con una rassegna stampa quotidiana ma con un limitato numero di condivisioni. Del resto i precursori dei grillini delusi hanno insegnato qualcosa: nella scorsa legislatura alcuni dissidenti si erano uniti sotto la sigla di Alternativa libera. Una decina di deputati coraggiosi, capitanati da Walter Rizzetto, che hanno dovuto prendere atto del poco spazio a disposizione. Così alcuni, come Rizzetto (oggi in Fratelli d’Italia) hanno scelto altre direzioni. La gran parte è però sparita dai radar della politica italiana. Cullando, come tanti altri, il mito fondativo del grillismo.

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