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D’Alema: “PD è in mano a un gruppetto di persone arroganti e gli elettori ci abbandonano”

Durissima intervista di Massimo d’Alema: “Sta crescendo un enorme malessere alla sinistra del Pd che si traduce in astensionismo, disaffezione, nuove liste, nuovi gruppi”.
A cura di Redazione
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Le candidature per le elezioni amministrative nelle principali città italiane e il caos intorno alle primarie di Napoli e di Roma hanno riaperto la faida interna al Partito Democratico. Dopo la decisione di Antonio Bassolino di continuare la sua campagna verso Palazzo San Giacomo a Napoli e nel mentre si attende di capire cosa intende fare Massimo Bray a Roma, scende in campo Massimo D’Alema, con una lunga intervista affidata al taccuino di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera.

L’ex Presidente del Consiglio sceglie di entrare a gamba tesa nel dibattito in corso, con dichiarazioni che non mancheranno di far discutere. Per D’Alema, infatti, “sta crescendo un enorme malessere alla sinistra del Pd che si traduce in astensionismo, disaffezione, nuove liste, nuovi gruppi” e la responsabilità è interamente del gruppo dirigente renziano:

Il Pd è finito in mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali. Dei fondatori non sanno che farsene. Ai capi del Pd non è passato per l’anticamera del cervello di consultarci una volta, in un momento così difficile. Io cosa dovrei fare? Cospargermi il capo di cenere e presentarmi al Nazareno in ginocchio a chiedere udienza a Guerini?

[…] Molti elettori ci stanno abbandonando. Compresi quelli che ci avevano votato alle Europee, nella speranza che Renzi avrebbe rinnovato la vecchia politica: ora vedono un gruppo di persone che ha preso il controllo del Paese, alleandosi con la vecchia classe politica della destra. Non so quanto resteranno in stato di abbandono. Nessuno può escludere che, alla fine, qualcuno riesca a trasformare questo malessere in un nuovo partito

Sulle polemiche sorte in seguito ai nostri servizi sulle primarie di Napoli, dice:

I dati sono impressionanti. Nelle aree di voto d’opinione, Bassolino è nettamente avanti. In altre zone è sotto di tremila voti: a proposito di capibastone e di truppe cammellate, come le chiamano i nostri cosiddetti leader. Bassolino denuncia un mercimonio. Produce video che lo provano. E il presidente del partito, con il vicesegretario, rispondono che il ricorso è respinto perché in ritardo? Ma qui siamo oltre l’arroganza. Siamo alla stupidità

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