"Sono cento anni che ci massacrano, oggi è una volta in più", ci spiega Erdal Karabey, rappresentante della comunità curda.
L'ultimo atto a cui Erdal Karabey si riferisce sono gli accordi di Finlandia e Svezia con la Turchia per entrare nella Nato: pur di ottenere il sì della Turchia, Finlandia e Svezia si sono infatti impegnate ad abbandonare il sostegno in ogni sua forma al popolo curdo.
L'accordo di Svezia e Finlandia per entrare nella Nato significa anche la fine dell'embargo sulla vendita delle armi alla Turchia, accusata da più parti di collaborare più o meno direttamente con l'Isis. L'embargo alla vendita delle armi in Turchia era stato imposto nel 2019 in risposta ai bombardamenti turchi contro i curdi nel nord della Siria.
Il secondo punto dell'accordo prevede la consegna da parte di Svezia e Finlandia dei rifugiati politici curdi al governo turco di Erdogan.
Erdal Karabey, Erdogan è un dittatore?
Se lo diciamo noi curdi sembra che esageriamo, che non siamo sinceri. Se lo diciamo noi curdi sembriamo poco credibili, però lo ha detto anche il premier italiano Mario Draghi: "Il presidente turco Erdogan è un dittatore", e poi ha aggiunto "però ci serve, gli vendiamo armi".
Quali armi vende l'Italia alla Turchia?
Quelle con cui poi Erdogan ci massacra. Sono le stesse armi con cui è stato ucciso anche Lorenzo Orsetti.
Lorenzo Orsetti, fiorentino, era partito per unirsi alle truppe combattenti curde contro l'Isis. Giusto?
Sì, Lorenzo credeva nell'idea di "Confederalismo democratico" nata a Rojava, un'esperienza unica di uguaglianza e convivenza, di diritti per le donne, per le religioni e per le minoranze. E' un modello esportabile, ed è questo che teme Erdogan.
Mi spieghi meglio?
Il partito legale curdo, l'HDP, alle ultime elezioni è riuscito a entrare in Parlamento. Ma Erdogan ha fatto arrestare oltre 10.000 persone, compreso il suo cofondantore. E su 104 sindaci eletti, oggi 92 di loro sono stati incarcerati.
Significa che la Turchia reprime le minoranze, e ogni lotta per l'autodeterminazione e la libertà spaventa il premier turco, che così ha basato il suo potere sul massacro e sulla repressione.
I curdi hanno combattuto l'Isis.
Esatto. Tutto il mondo lo ha riconosciuto, ci sosteneva, e oggi che in tante zone lo abbiamo fatto retrocedere, tutti si sono dimenticati di noi.
I due movimenti di lotta YPG e YPJ, che tutti osannavano – ricorderai anche tu le immagini delle donne curde combattenti, giravano ovunque – oggi rischiano di essere classificati come terroristi. Proprio loro che il terrorismo lo combattevano. E' assurdo.
Sei fiducioso per il futuro?
Continuiamo a impegnarci e a raccontare, ma ci massacrano dagli Ottomani in poi. Vogliamo una democrazia compiuta, sul modello del Rojava, capace di accogliere tutti e di tenere la pace.