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Csm sospende la consigliera Natoli, che aiutò una giudice sotto processo: “Ho la coscienza pulita”

È stata sospesa dal Consiglio superiore della magistratura Rosanna Natoli, avvocata e componente laica del Csm. Lo scandalo che la riguarda era nato a luglio, quando era emerso che aveva incontrato privatamente e provato ad aiutare una giudice che era sottoposta a provvedimento disciplinare. Natoli ha detto che non si dimetterà: “Ho la coscienza a posto, non ho mai piegato la funzione”.
A cura di Luca Pons
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Dal profilo Facebook Rosanna Natoli
Dal profilo Facebook Rosanna Natoli

Con 22 voti a favore, sei contrari e due schede bianche, il Consiglio superiore della magistratura ha approvato la sospensione di Rosanna Natoli, consigliera laica del Csm. La polemica su Natoli va avanti da mesi: a luglio era emerso che, nonostante facesse parte della commissione disciplinare del Csm, l'avvocata aveva incontrato privatamente la giudice Maria Fascetto Sivillo, che era sottoposta proprio a un procedimento disciplinare.

Natoli, con altri presenti, nell'incontro avvenuto a novembre 2023 aveva provato a elaborare una strategia difensiva per Sivillo, dandole consigli su come muoversi. Così facendo, avrebbe violato il segreto della camera di consiglio. La giudice, però, aveva registrato l'intero incontro.

A luglio di quest'anno, durante la nuova riunione della commissione disciplinare, l'avvocato difensore di Fascetto Carlo Taormina aveva depositato una chiavetta con la registrazione e la trascrizione dell'intera conversazione, che Fanpage.it ha potuto visionare. Come emerso poche settimane dopo, Natoli è indagata per rivelazione di segreti d'ufficio. Inizialmente la Procura di Roma aveva ipotizzato anche il reato di abuso d'ufficio, che però è stato abrogato dal governo Meloni.

Il comitato di presidenza del Csm ha osservato che "Natoli risulta sottoposta a procedimento penale", e che il suo comportamento sembrerebbe effettivamente essere riconducibile a questo reato, "tenuto conto del contenuto delle trascrizioni depositate e degli obblighi su di lei gravanti". Ci sarebbe stata una "violazione dei doveri di imparzialità e terzietà propri della funzione del giudice disciplinare, anche alla luce della partecipazione al collegio giudicante in tutte le udienze celebrate dopo la descritta interlocuzione".

Da parte sua Natoli ha risposto durante la riunione del plenum del Csm, prima del voto, con un intervento: "Mi ritrovo a subire un procedimento sommario, sulla base di una chiavetta Usb, da parte della Procura di Roma. Stigmatizzo fortemente il comportamento della Procura di Roma, io voglio rispondere ma voglio che vengano rispettati i termini previsti dal codice di procedura penale".

Natoli ha affermato che la Procura romana è "incompetente territorialmente", poi ha parlato del suo caso: "Ho la coscienza a posto, non ho mai piegato la funzione. Mi ha eletto il Parlamento in seduta comune e ho il dovere di rispondere a chi mi ha eletto", arrivando a chiedere che "il procuratore generale e il ministro valutino i comportamenti della Procura di Roma" per eventuali sanzioni. Non solo, ma ha detto che la sospensione è "un un pericoloso precedente: basta che una Procura iscriva chiunque tra voi nel registro degli indagati per vedervi sospesi".

Per quanto riguarda la sua amicizia con Ignazio La Russa, che secondo alcuni l'avrebbe favorita nell'ottenere l'elezione all'interno del Csm da parte del Parlamento, Natoli ha parlato di "fango" che però "non mi ha scalfita, sono troppo onesta". Ha concluso: "Finché i giornali scriveranno che una donna viene eletta non per meriti ma per l'amicizia con un uomo, allora ogni 8 marzo di quale tetto di cristallo parliamo? C'è un muro di gomma sulle donne".

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